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Bonus 600euro, richieste ad Enpav arrivate a quota 14mila

Bonus 600euro, richieste ad Enpav arrivate a quota 14mila
Il bonus di 600 euro, negato dal Cura Italia, viene direttamente elargito da casse ed enti di previdenza dei professionisti. Tutte le casse riunite sotto l'Associazione Adepp, si preparano ad un primo bilancio e al confronto con i Ministeri vigilanti. Da decreto, i beneficiari veterinari risutano essere il 60% degli iscritti Enpav. Mancuso: "La coperta è troppo corta. Vogliamo raggiungere tutti gli aventi diritto".


Ammontano a quasi 552mila gli iscritti alla previdenza privata che - almeno sulla carta e in base ai redditi 2018 dichiarati l’anno scorso-  potrebbero legittimamente aspirare all’indennità di 600 euro pensata per chi ha dichiarato redditi fino a 50mila euro e ha subito limitazioni e cali di fatturato per effetto del coronavirus. Di fatto, però non tutta la platea dei potenziali aventi diritti viene coperta dal plafond di 200 milioni di euro che le casse anticiperanno ai loro iscritti.

I dati sono del Sole 24 Ore, alla vigilia del primo bilancio previsto per domani con il Ministero del Lavoro. Le casse puntano ad ottenere di più e a chiarire i punti oscuri del decreto interministeriale, "strappato" al MinLavoro dopo una serrata trattativa per rimediare alla trascuratezza del cosiddetto "Cura Italia", all'interno del quale i liberi professionisti delle casse, di fatto, non sono considerati.
Le casse chiedono al Ministero delle Finanze vogliono chiarire alcuni passaggi oscuri del decreto che potrebbero allargare o restringere il perimetro dei beneficiari. Per esempio, c’è da capire cosa si intenda per “attività limitata dai provvedimenti restrittivi” e se nel calcolo del reddito complessivo debba commisurarsi il reddito dei cosiddetti forfettari».

La situazione dei Veterinari- Il Presidente dell'Enpav Gianni Mancuso  sottolinea come "il decreto non sia scritto bene. Sono, per esempio, stati esclusi dal beneficio quanti si sono iscritti alla Cassa l’anno scorso. Dunque, i più giovani».Il 1 aprile scorso, l'Enpav ha avviato la procedura on line di richiesta del bonus. I beneficiari saranno il 60% dei veterinari secondo le elaborazioni del Sole 24 Ore, quasi la totalità dei quali con un reddito compreso fra zero e 35mila euro. Nessun intoppo informatico sui sistemi informativi dell'Enpav nonostante la novità della procedura attivata nel giro di pochi giorni: alle ore 14 di oggi avevano presentato domanda di accesso al bonus 14mila Veterinari. (Il 3 aprile avevano presentato domanda alle rispettive casse ed enti di di appartenza, oltre 376mila professionisti).  Anche l'Enpav, come tutte le casse, conta di avviare i pagamenti in settimana, tempi bancari permettendo date le festività pasquali.

Salvo rifinanziamenti e chiarimenti normativi, non sarà possibile coprire la totalità degli aventi diritto potenziali. Rispetto ai primi, l'Adepp chiede al Mef cosa succederà se le Casse supereranno il plafond, 200milioni di euro, "visto che devono anticipare i fondi che poi saranno loro restituiti".
Sui punti oscuri del decreto, l'Adepp avanza proposte interpretative. Le seguenti.

Limitazioni attività- Il decreto riconosce l'indennità di 600 euro a coloro che hanno un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro “la cui attività sia stata limitata dai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
L'Adepp ha fatto presente al Mef che il riferimento alla limitazione dell’attività in funzione dei “provvedimenti restrittivi” non può essere intesa solo a coloro cui è stato imposto di sospendere l’attività in ossequio alle precise indicazioni emanate dalle disposizioni governative o regionali; bensì il termine “limitata” è da intendersi quale mera compressione della attività in conseguenza dell’emergenza epidemiologica.

Il paradosso- A coloro che hanno un reddito compreso tra 35mila e 50.000 euro non viene richiesto come requisito di accesso che la “attività sia stata limitata dai provvedimenti restrittivi“, bensì che “abbiano cessato o ridotto o sospeso” la attività. Ciò significa che – qualora ci fosse un’interpretazione difforme da quella proposta – quest’ultima platea di soggetti sarebbe paradossalmente avvantaggiata rispetto a coloro che hanno dichiarato un reddito inferiore. Inoltre appare chiaro che qualora un iscritto abbia un reddito esattamente pari a 35.000 euro ricada nella fascia “over” 35.000 euro.

I neo iscritti- Con riferimento alle autodichiarazioni sui redditi, occorre precisare a quale reddito debbano fare riferimento: solo reddito professionale o complessivo. Teniamo in considerazione anche il reddito dei professionisti in regime forfettario? Con riferimento ai più giovani e più fragili, cioè ai professionisti “nati” nel 2019, appare altamente discriminatorio e non ragionevole non includerli nella misura di sostegno, poiché si rivelerebbero troppo giovani per essere visibili e quindi verrebbero ignorati.

Irregolarità contributiva- Dal dettato normativo, secondo lo schema in visione, gli iscritti, per accedere all’indennità, devono essere in regola con gli adempimenti contributivi previsti con riferimento all’anno 2019 e non rilevano eventuali irregolarità riferibili ad anni precedenti. Considerato che l’erogazione dell’indennità deve seguire l’ordine cronologico delle domande presentate e accolte, in caso di irregolarità la domanda deve essere rigettata e l’iscritto dovrà, una volta regolarizzate le inadempienze contributive, necessariamente ripresentare una nuova istanza alla Cassa, la cui eventuale accettazione sarà necessariamente subordinata al nuovo ordine cronologico di arrivo dell’istanza, in condizione di regolarità dei requisiti di accesso.

I pensionati o futuri pensionati- Considerato che l’iscritto alla Cassa non deve essere titolare di pensione, nel caso in cui al momento della presentazione della domanda, l’iscritto abbia maturato i requisiti anagrafici e contributivi ma non sia stato ancora assunto il provvedimento di attribuzione del diritto a pensione (in quanto, ad esempio, l’iscritto non ha presentato la relativa domanda), l’istanza di indennità va accolta.