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REPORT DGSANTE

Aviaria, quattro Stati Membri valutano le strategie UE

Aviaria, quattro Stati Membri valutano le strategie UE
Le strategie che la Commissione Europea chiede agli Stati Membri di attuare per prevenire la diffusione dell'influenza aviaria dagli uccelli selvatici al pollame vanno nella giusta direzione, ma riscuotono anche critiche e suggerimenti. Lo dice la relazione finale della DgSante sul fact finding in quattro Stati Membri: Francia, Paesi Bassi, Belgio e Italia.


Il punto sul quale sono tutti d'accordo - operatori e autorità competenti- è la diagnosi precoce dell'influenza aviaria ad alta patogenicità nel pollame e negli uccelli selvatici. Anzi, per gli operatori dovrebbe essere soprattutto questa la misura principale di qualsiasi programma di sorveglianza dell'UE per l'influenza aviaria.

La relazione pubblicata il 26 febbraio dalla Direzione generale della salute (DgSante) compendia i risultati delle visite conoscitive (fact finding visit) condotte nel 2017 in quattro Stati Membri, con lo scopo di conoscere le strategie messe in atto per individuare precocemente l'influenza aviaria e velocizzarne il controllo. L'analisi serve alla Commissione Europea per  migliorare ll controllo della malattia nell'Unione e attenuare i rischi di trasmissione dagli uccelli selvatici al pollame, alle luce delle gravi epidemie che hanno interessato alcuni Stati dell'Unione Europea.

I "fatti" raccolti presso gli Stati Membri visitati (Italia, Paesi Bassi, Belgio e Francia) confortano la Commissione sulla bontà delle proprie strategie. "Tuttavia, vi è ancora un significativo margine di miglioramento"- riporta la relazione. E d'altra parte, dagli stakeholders sono arrivati suggerimenti critici.

All'inizio, l'attuazione delle misure europee ha incontrato difficoltà tecniche che ne hanno ritardato l'attuazione; la DgSante riferisce anche di una certa riluttanza iniziale da parte del settore, ma le politiche preventive sono state progressivamente incorporate nella routine degli Stati Membri visitati, dimostrandosi di notevole efficacia. Proprio la  stretta interazione tra l'industria e l'autorità competente è stata funzionale al risultato. La cooperazione dovrà proseguire e tradursi in misure aderenti alla situazione geografica e a ciascun tipo di produzione avicola, la cui implementazione viene accompagnata dal controllo ufficiale.

I produttori avicoli "non vedono un valore aggiunto dell'attuale politica di controllo e sorveglianza dell'influenza aviaria a bassa patogenicità". La DgSante riferisce le critiche a questa politica che- secondo i produttori e secondo alcuni Stati Membri "comporta frequenti perdite di mercato ingiustificate" e non contribuisce a prevenire l'alta patogenicità nel pollame.

Una buona strategia di sorveglianza dovrebbe essere basata sul rischio e su informazioni epidemiologiche aggiornate per quanto riguarda l'influenza aviaria ad alta patogenicità e, in misura minore, l'influenza aviaria a bassa patogenicità. Gli sforzi di sorveglianza per rilevare la circolazione dei virus  a bassa patogenicità potrebbero concentrarsi sulle aree dell'UE che presentano rischi specifici, come popolazioni consistenti di uccelli acquatici o con un maggiore potenziale di esposizione ai ceppi selvatici(ad esempio aziende all'aperto).

Quanto al modo in cui si controlla l'influenza aviaria negli uccelli selvatici e utilizzano le informazioni, la relazione registra una notevole difformità tra gli Stati Membri visitati. Anche i criteri per selezionare le aree geografiche e le specie campionate variano in modo significativo;  in molti casi  gli Stati membri si sono avvalsi di supporto ornitologico ed epidemiologico per delineare in modo più preciso le aree a rischio.

La maggior parte degli esperti consultati sostiene che si stia andando verso una sorveglianza europea basata su fattori stagionali e geografici e su una significativa raccolta dati delle morti tra gli uccelli selvatici; inoltre, nonostante il campionamento mirato di uccelli selvatici (sentinella) il rischio di esposizione agli uccelli selvatici migratori infetti è considerato elevato. Per massimizzarne l'efficacia, la sorveglianza degli uccelli servatici dovrebbe basarsi sull'identificazione di aree geografiche e periodi dell'anno in grado di fungere da indicatori precoci della circolazione dei virus.


Overview report - Avian Influenza