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BENESSERE ANIMALE

Castrazione chirurgica dei suini. Ue: stop dal 2018

Castrazione chirurgica dei suini. Ue: stop dal 2018
Sarà trasmesso in diretta streaming il 17 dicembre l'incontro fra i massimi esperti europei di benessere animale. La Commissione Europea incoraggia l'adozione volontaria della Dichiarazione sulle alternative alla castrazione chirurgica. Aderirvi vuol dire impegnarsi a bandire il metodo chirurgico nel 2018.

Fra gli altri obiettivi del consesso, l'analisi delle opzioni alternative già applicate all'interno e all'esterno della Comunità Europea, la promozione della dismissione della castrazione chirurgica entro il 1 gennaio 2018 da parte delle organizzazioni che avranno sottoscritto la Dichiarazione della Commissione.
Il Documento, redatto nel 2010, prevede che la castrazione chirurgica dei maiali venga progressivamente abbandonata entro il 1° gennaio 2018. Per assicurare che si ponga fine alla castrazione chirurgica sono disponibili e applicabili i seguenti strumenti:
a) metodi mutuamente riconosciuti per la valutazione dell'odore di verro;
b) metodi di riferimento riconosciuti su scala europea per la misurazione di ciascuna delle componenti responsabili dell'odore di verro;
c) metodi rapidi di rilevazione dell'odore di verro presso i macelli;
d) riduzione delle componenti dell'odore di verro agendo sui metodi di allevamento e/o di gestione e alimentazione dei suini;
e) i sistemi di produzione e di gestione dei maschi non castrati durante l'allevamento, il trasporto e al macello per ridurre al minimo i comportamenti sessuali e aggressivi.

Il dibattito sarà trasmesso in streaming al seguente link.

L'evento riunirà gli stakeholders della filiera suinicola, esperti della Commissione Europea, rappresentanti di organizzazioni non governative, scienziati e medici veterinari. Sarà l'occasione per scambiarsi opinioni sui progressi fatti fino ad oggi nell'adozione di alternative e per presentare le iniziative future della Commissione.

La castrazione è praticata per evitare lo sviluppo di comportamenti sessuali o aggressivi indesiderabili nonché per prevenire il manifestarsi dell'odore di verro in quanto il sapore e l'odore che i consumatori si attendono quando acquistano carne di maiale è un elemento estremamente importante delle loro decisioni d'acquisto. La castrazione non è tanto dovuta a una decisione dell'allevatore ma è piuttosto una scelta imposta dal mercato. La castrazione ha sempre un impatto sul tipo, sulla qualità e sulla quantità di carne e di grasso. Farebbero eccezione le carni suine registrate sotto il nome di "specialità tradizionale garantita" o con "indicazione geografica" (indicazione geografica protetta (IGP) o denominazione di origine protetta (DOP)) e di carni suine prodotte per specialità tradizionali di elevata qualità. Per queste produzioni, da individuare con apposito elenco, la castrazione è considerata dalla Commissione Europea come "inevitabile per soddisfare gli attuali standard qualitativi".

Secondo l'ultimo censimento Istat, l'Italia alleva 9,6 milioni di suini (+11,6%), contro 5,7 milioni di bovini (-6,1%), 7,5 milioni di ovini e caprini (-3,2%) e 195,4 milioni di avicoli (+14,1%).

ORGANISMI FIRMATARI DELLA DICHIARAZIONE


pdfDICHIARAZIONE_EUROPEA_SULLE_ALTERNATIVE_ALLA_CASTRAZIONE_CHIRURGICA_DEI_SUINI.pdf16.84 KB