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RAVENNA

A processo per soppressione senza necessità terapeutica

A processo per soppressione senza necessità terapeutica
Prima giornata processuale per il veterinario ravennate al centro del caso 'Balto'. Contestati 27 reati oltre alla soppressione "senza necessità terapeutica".

Si è tenuta oggi a Ravenna la prima udienza del processo contro il veterinario ravennate il cui studio veterinario fu sequestrato nel 2021 per il caso "Balto". Lo riferisce il notiziario locale Ravenna Today. Lo studio fu presto dissequestrato, così che negli ultimi due anni l’imputato ha sempre esercitato la professione veterinaria. Con lui, sono accusati a vario titolo, altri 7 imputati, tra cui i due proprietari del cane Labrador "Balto" (da cui il nome dell'inchiesta) e la persona a cui l'animale veniva lasciato in custodia. 

Il cane Balto era stato soppresso con il consenso dei proprietari. Eppure il cane, a detta dei vicini, non pareva in condizioni così disperate; le indagini avrebbero infine accertato che Balto è stato soppresso "senza necessità terapeutica". Nel corso delle indagini sarebbero poi emerse altre vittime. Intere cucciolate sarebbero invece state sottoposte al taglio della coda in violazione di legge. Una "incontinente e smisurata ricerca della morte, per di più dolorosa, di una schiera dei propri pazienti animali", si legge nel decreto d'accusa.

Tra i 27 reati contestati c'è anche la falsificazione di libretti sanitari - i proprietari degli animali, in diversi casi, secondo gli inquirenti avrebbero pagato per vaccini in realtà mai somministrati - lo smaltimento illecito di rifiuti - si legge di carcasse feline ritrovate all'interno di una doccia - l'esercizio abusivo della professione di farmacista legato alla produzione e vendita 'sottobanco' di medicinali, ma anche la produzione di miele senza i necessari standard igienici e, soprattutto, la maxi evasione fiscale posta in essere dal veterinario dal 2014 ad oggi, quantificata in oltre un milione di euro di imposte evase, che ha portato al rinvenimento di ben 619mila euro in contanti nascosti nel garage dell'abitazione del professionista.

Entro il 31 ottobre il giudice Farinella scioglierà la riserva su quante e quali saranno le parti civili ammesse al processo, così come si conosceranno le prove e i testimoni ammessi al dibattimento.