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ANTIBIOTICORESISTENZA

Ricetta elettronica, norma per obbligo entro prima metà 2017

Ricetta elettronica, norma per obbligo entro prima metà 2017
"Stiamo aspettando l’introduzione della norma che ne decreti l’obbligatorietà”. Così Loredana Candela (MinSal) sugli sviluppi della ricetta elettronica veterinaria.
Nel corso del suo intervento alla Giornata della Suinicoltura, organizzata il 30 novembre scorso da Expo Consulting a Modena,  la dirigente ministeriale ha ribadito che in Europa i livelli di resistenza antibiotica stanno aumentando ed è sempre più necessario passare dalle buone intenzioni sulla carta ad azioni vere e proprie.

In questo contesto anche l’introduzione della ricetta elettronica rappresenta un elemento molto importante “perché costituisce una decisiva modifica del modello organizzativo e operativo di gestione del farmaco grazie alla digitalizzazione della movimentazione dei medicinali – ha spiegato nel suo intervento – Al momento è in atto una sperimentazione che riguarda l’Abruzzo e la Lombardia, mentre nel luglio scorso si è tenuto un incontro con i rappresentati di 14 Regioni per stabilire le modalità con cui estendere la ricetta elettronica a tutto il territorio nazionale. L’auspicio è che entro la metà del 2017 il suo utilizzo diventi obbligatorio e a questo proposito stiamo aspettando l’introduzione della norma che ne decreti l’obbligatorietà”.

All'evento- intitolato “Biosicurezza, antibioticoresistenza, progetti di sanità pubblica"- hanno partecipato allevatori, medici veterinari ed esponenti del mondo scientifico. Sull’importanza dell’introduzione della ricetta elettronica è intervenuto Mino Tolasi, vicepresidente della Sivar (Società italiana veterinari animali da reddito) secondo il quale essa rappresenta un’autentica rivoluzione del sistema che prima ancora degli allevatori “deve coinvolgere l’attenzione e la sensibilità del veterinario – ha dichiarato – La sperimentazione condotta in alcune aziende zootecniche lombarde ha dato risultati incoraggianti, il che fa ben sperare circa una diffusione nazionale che, auspico, dovrà diventare presto obbligatoria”.

Secondo Loris Alborali (Responsabile Sezione Diagnostica IZSLER), il contrasto all'antibiotico-resistenza "non può che essere integrato e personalizzato, ma soprattutto basato sulle Linee guida  pubblicate dal ministero della Salute nel gennaio del 2012 e relative all’attività di farmacosorveglianza basata su indicatori di rischio e valutazioni rispetto al consumo responsabile del farmaco”. Secondo Alborali non si può parlare di lotta all’antibioticoresistenza senza partire dalla biosicurezza in allevamento e dal benessere animale.

“Dobbiamo abbandonare l’idea che si possa arrivare ad avere allevamenti antibiotic free – ha sottolineato – perché quando è necessario il farmaco va utilizzato. La strada da perseguire invece è quella del consumo responsabile del farmaco, una strada a cui si può arrivare proprio attraverso l’adozione di piani di biosicurezza specifici per ogni allevamento e adozione delle pratiche relative alla normativa sul benessere animale. Ormai è ora di agire perché il tempo a disposizione è poco e non si può continuare a pensare che il ricorso all’antibiotico per risolvere le criticità sanitarie in allevamento sia l’unica via possibile. E’ proprio un cambio di mentalità quello che si impone, convinti tra l’altro che la lotta all’antibioticoresistenza deve essere considerato al pari di un Piano di eradicazione”.

All'evento si sono confrontati esperti internazionali, del mondo produttivo e della medicina umana: Lis Alban, docente presso l’Università di Copenaghen; Paolo Rossi, ricercatore del Centro ricerche produzioni animali di Reggio Emilia, Alessandro Pala, membro del Comitato scientifico di One Health e docente presso l’Università La Sapienza di Roma e Gianfranco Caffi, allevatore e vicepresidente del macello cooperativo Prosus di Vescovato, provincia di Cremona. L'evento si è svolto sotto il patrocinio di SIVAR e OH One Health.

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