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FASE 2

Ricetta elettronica, la sperimentazione si allarga

Ricetta elettronica, la sperimentazione si allarga
E' in corso a Milano la 'fase 2' della sperimentazione della ricetta elettronica veterinaria.  Avviato in Lombardia, il progetto si allarga ai Medici Veterinari, liberi professionisti e dipendenti, di altre quattro regioni. Quaranta sperimentatori nella sede di Lombardia Informatica, sotto la regia del Centro Servizi dell'IZS di Teramo.
Con l'autorizzazione del Ministero della Salute, la sperimentazione dela ricetta elettronica veterinaria- ufficialmente avviata un anno fa dal Ministro Beatrice Lorenzin -  si estende ai Medici Veterinari di altre quattro Regioni: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. Oggi, a Milano, nella sede di Lombardia Informatica, 40 professionisti- fra  liberi professionisti e dipendenti pubblici- stanno testando il sistema messo a punto dall'IZS di Teramo in collaborazione con la Regione Lombardia.

Due moduli formativi-
Dopo una prima fase  che ha visto il coinvolgimento di Medici Veterinari del territorio lombardo,  la sperimentazione della ricetta elettronica veterinaria entra nella 'fase 2' e viene presentata ad un bacino allargato di tester volontari. Andrea Santurbano (IZS Teramo) e Antonio Vitali (Regione Lombardia) faranno entrare gli sperimentatori nelle procedure informatiche della ricetta elettronica nel corso di due moduli formativi: il primo dal 29 al 30 settembre; il secondo dal 20 al 21 ottobre che vedrà anche la presenza del Ministero della Salute. 'Dimostratori' del sistema i Colleghi Mario Facchi e Mino Tolasi che hanno aderito alla sperimentazione fin dalle fasi iniziali, dandone dimostrazione pubblica nel corso del Congresso Nazionale SIVAR e in occasione di appuntamenti territoriali come quello che si è svolto il 28 settembre a Padova con la partecipazione di Luigi Possenti (Centro Servizi Nazionale (CSN) IZS Teramo).

Volontaria e solo per animali produttori di alimenti- Ad oggi la sperimentazione riguarda soltanto le prescrizioni di medicinali veterinari destinati agli animali produttori di alimenti  (bovini e suini per cominciare) e avviene su base volontaria. In prospettiva, la Direzione Generale della Sanità Animale pensa anche al settore degli animali non produttori di alimenti per arrivare- a regime- ad un sistema sorretto da basi legislative oggi non presenti nell'ordinamento nazionale.

Anche in ambito UE la ricetta veterinaria elettronica non ha basi normative: la sperimentazione in corso qualifica l'Italia  a Bruxelles dove è in corso l'elaborazione di un nuovo Regolamento sui medicinali veterinari che non prevede l'informatizzazione delle prescrizioni. Per il nostro Paese- che ha inserito il progetto nella propria Agenda della Semplificazione 2015-2017 - la tracciabilità del farmaco veterinario rappresenta una priorità distintiva e qualificante. Risultato attesi: la riduzione degli adempimenti e l'aumento delle tutele per gli utenti-cittadini.

Da una consultazione promossa da SIVAR, la sperimentazione è risultata promossa a pieni voti: a giudizio dei professionisti presenti al congresso nazionale di maggio, la ricetta elettronica veterinaria è "positiva, inevitabile, necessaria e urgente" anche per rafforzare l'esclusiva titolarità del medico veterinario alla prescrizione e alla gestione del medicinale veterinario.

Nella foto l'aula di Lombardia Informatica dove è in corso la sperimentazione

Ricetta elettronica veterinaria, norma ad hoc dopo sperimentazione