• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31024
QUOTIDIANO SANITA'

Cessione dei farmaci, intervista al Presidente Melosi

"La cessione dei medicinali veterinari è un nostro diritto-dovere di cura". Il Presidente dell'Anmvi spiega a Quotidiano Sanità la sua posizione sul decreto del Governo.

E' all'esame della Camera, l'Atto di Governo di adeguamento al Regolamento (UE) 2019/6. Sul testo, il Presidente dell'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ribadisce a Quotidiano Sanità la posizione espressa in audizione al Senato: la registrazione della cessione va cancellata.

"Va chiarito innanzitutto - spiega il Presidente Marco Melosi a Quotidiano Sanità - che in Italia la vendita dei farmaci veterinari è consentita solo ai canali commerciali. I medici veterinari fanno un’altra cosa: possono consegnare ai proprietari di animali da compagnia i medicinali veterinari necessari all’avvio immediato della terapia animale, nel contesto di una prestazione veterinaria di cura. Si chiama ‘cessione’ e non è un atto di vendita. Si fa cessione quando non bisogna ritardare la terapia, nell’interesse della salute e del benessere di un animale da compagnia. Pensiamo a stati infiammatori, di sofferenza e stati dolorosi. Il medico veterinario attinge alla propria scorta autorizzata e tracciata di farmaci e dispensa al proprietario quelli che servono nell’immediato. E’ un servizio al proprietario del paziente in cura, non disgiungibile alla prestazione veterinaria -come può essere ad esempio una visita- ed è previsto dal 2001 dalla legislazione dei medicinali veterinari come attività veterinaria. E’ un nostro diritto dovere di cura”.

Quali sono dunque i punti che preoccupano di più i veterinari relativamente al decreto legislativo oggetti di parere parlamentare in questi giorni?

“Il Governo - prosegue il presidente Anmvi - confonde vendita commerciale con cessione, e travisa completamente la delega parlamentare che fa riferimento agli animali allevati per produrre alimenti. Chiediamo quindi che venga cancellato il comma 2 dell’articolo 37 dello schema di decreto legislativo. Questo comma complica la prestazione veterinaria e intralcia l’avvio della terapia nei pet. Ci chiede una doppia registrazione di medicinali veterinari già tracciati nel sistema informativo della ricetta veterinaria elettronica del ministero della Salute. Inoltre, chiedere di registrare la cessione per avvio della terapia in cani e gatti non ha senso nemmeno dal punto di vista della sicurezza alimentare: non sono animali produttori di alimenti. Il Governo ci dà 48 ore di tempo pena sanzioni da 15 mila euro. Noi diciamo che è una assurdità e chiediamo che si elimini del tutto questo obbligo per gli animali da compagnia”.

Cessione, ANMVI: ostacolate le terapie immediate ai pet

Decreto farmaci, ANMVI in audizione chiede modifiche