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GRADUATORIA NAZIONALE

Accesso a veterinaria: un terzo rinuncia ad immatricolarsi

Accesso a veterinaria: un terzo rinuncia ad immatricolarsi
La graduatoria nazionale, attivata quest'anno per la prima volta, dimostra le carenze dell'accesso.
Manca l'orientamento agli studi universitari in generale e manca soprattutto per le facoltà a numero programmato. Ad una settimana dalla pubblicazione della graduatoria nazionale degli aspiranti medici veterinari, circa un terzo rinuncia, rivelando che molti di loro tanto 'aspiranti' non erano. Le elaborazioni provengono candidati esclusi, che tengono monitorata la graduatoria (consultabile solo previa registrazione) per verificarne l'evoluzione. Se chi è ai posti più bassi in graduatoria ringrazia, chi ha scelto scientemente di intraprendere questa carriera professionale e rischia di non sedersi nelle aule universitarie accusa un approccio strumentale e opportunistico ai test.

Chi rinuncia e perché? Si tenta il corso di laurea in medicina veterinaria come seconda scelta per rinunciarvi se si passa il test d'ingresso ad un altro corso. Ma è vero anche il contrario: chi non ce l'ha fatta altrove accetta di immatricolarsi come futuro veterinario senza essere mosso da vera motivazione professionale.
Chi rinuncia conferma anche la tendenza nazionale a cercare la sede universitaria più vicina a casa, rifiutando spostamenti geografici impegnativi ( o troppo onerosi per la famiglia). Se nessuna delle preferenze di sedi viene accordata, o se – in assenza di preferenze- ci si vede assegnati dall'altro capo della Penisola, ecco che si abbandona la carriera di veterinario, specie se il trasferimento è verso Sud.

La graduatoria nazionale  fa da cartina di tornasole per dimostrare che alle facoltà a numero programmato non si seleziona in vista del fabbisogno di queste professionalità, ma su basi ben più aleatorie. Oltre a quiz improntati a verificare conoscenze troppo decontestualizzate rispetto agli studi futuri, l'accesso soffre la mancanza di sistemi di preselezione basati sull'orientamento motivazionale. Condivisibile l'anticipazione del test di accesso ad aprile- come ha già annunciato il Ministro dell'Università Maria Chiara Carrozza- per dare tempo a chi non ha passato le prove di accesso di ragionare sull'alternativa.