Il Masaf mantiene per tutto il 2025 il regime "sperimentale" italiano che prevede l'obbligo di indicazione dell'origine in etichetta per alcuni alimenti, fra cui prodotti caseari e carni suine.
Il Ministero dell'Agricoltura ha nuovamente prorogato il regime sperimentale nazionale che consente di indircare in etichetta l'origine della materia prima per: latte, lattiero caseari e carni suine trasformate. La proroga al 31 dicembre 2025 è stata adottata con il decreto del 23 dicembre 2024 , approdato alla Gazzetta Ufficiale del 12 febbraio 2025.
L’indicazione obbligatoria dell’origine (i.e. il nome del Paese) della materia prima in etichetta è una iniziativa nazionale risalente al 2016. Si tratta di un regime sperimentale possibile in virtù del regolamento europeo in materia (regolamento (UE) n. 1169/2011) "considerata l'importanza attribuita all'origine effettiva dei prodotti" da parte dei consumatori. E' il regolamento europeo a prevedere la possibilità di indicare il paese d'origine o il luogo di provenienza dell'ingrediente primario, anche sulla base del più recente regolamento di esecuzione datato 2018.
Un tema dibattuto nella UE- Stante che la normativa europea è ancora in corso di revisione, l'Italia mantiene in vigore una sperimentazione nazionale tesa a "valorizzare il Made in Italy agroalimentare" , e a "garantire maggiore trasparenza per i consumatori" . L’indicazione dell’origine è da anni un tema centrale nel dibattito sulla sicurezza e la qualità alimentare, con l’Italia in prima linea per difendere l’identità delle sue produzioni. L'obiettivo della norma è permettere ai cittadini di fare scelte consapevoli, contrastare fenomeni di contraffazione e tutelare le filiere produttive italiane, spesso minacciate dalla concorrenza di prodotti di provenienza incerta.
I prodotti coinvolti - Il decreto proroga fino alla fine del 2025 l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per:
Riso, come definito dalla legge 18 marzo 1958, n. 325;
Paste alimentari di grano duro, escluse quelle speciali;
Derivati del pomodoro, inclusi sughi e salse in cui il pomodoro costituisce almeno il 50% del peso netto totale;
Latte e prodotti lattiero-caseari, destinati al consumo umano;
Carni suine trasformate, comprese quelle macinate, separate meccanicamente e le preparazioni a base di carne suina.
L’etichettatura obbligatoria per questi alimenti permette ai consumatori di conoscere il paese di origine della materia prima, un fattore determinante nella scelta d’acquisto di molti italiani, sempre più attenti alla qualità e alla provenienza dei prodotti alimentari.
La La Commissione Europea sta lavorando a una revisione del regolamento 1169/2011, con l’obiettivo di armonizzare le regole sull’etichettatura e rispondere alle richieste di maggiore trasparenza da parte dei consumatori. Con questa proroga, il governo italiano intende mantenere un sistema di tutela efficace in attesa di un quadro normativo definitivo a livello europeo. La proroga fino al 2025 dell’indicazione di origine in etichetta rappresenta un passo importante nella difesa della qualità e della trasparenza nel settore agroalimentare.
Origine degli alimenti - In un mercato sempre più globalizzato, l’origine degli alimenti è un’informazione cruciale per chi vuole scegliere consapevolmente cosa portare in tavola, L’obiettivo del provvedimento è garantire maggiore trasparenza sulle materie prime utilizzate, offrendo ai consumatori informazioni chiare sulla provenienza degli alimenti che acquistano.
DECRETO 23 dicembre 2024 Proroga dei regimi sperimentali dell'indicazione di origine da riportare nell'etichetta degli alimenti.