L'EFSA ha raccomandato l'esplicito inserimento del fenilbutazone, sostanza non ammessa nella filiera alimentare, nei piani nazionali di controllo dei residui per i solipedi. Nel suo parere scientifico sulla sicurezza delle carni equine (Opinion on the public health hazards to be covered by inspection of meat -solipeds), l'EFSA ha preso in considerazione i rischi chimici, classificando fenilbutazone e cadmio come ad elevato potenziale di preoccupazione.
I programmi di monitoraggio per il rischio chimico dovrebbero essere più flessibili e tenere conto di informazioni sulla catena alimentare (ICA), coprendo le specifiche condizioni ambientali in allevamento, i trattamenti individuali degli animali e i livelli delle sostanze chimiche; i piani dovrebbero anche essere regolarmente aggiornati e includere nuovi pericoli.
Protocolli di campionamento, l'analisi e l'intervento per rischi chimici dovrebbero essere meglio integrati fra loro e concentrarsi in particolare sul cadmio, fenilbutazone e "sostanze essenziali" approvate per il trattamento di equidi. Secondo EFSA, è anche necessaria l' attuazione e l'applicazione di un sistema di identificazione più robusto e affidabile in tutta l'Unione europea,per migliorare la tracciabilità dei solipedi domestici.
L'ispezione delle carni è riconosciuta come uno strumento prezioso per la sorveglianza e il monitoraggio della salute degli animali e di condizioni di benessere. Se l'ispezione post mortem visiva fosse implementata per la macellazione di routine, si osserverebbe una riduzione di rodococcosi e adenite equina, benchè tale accorgimento non sia tale da influenzare la sorveglianza generale di entrambe le malattie. In conclusione, un miglioramento dell'ICA e della tracciabilità gioverebbero di sicuro alla salute degli animali e alla sorveglianza del benessere.