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NOTA UFFICIALE

PSA genotipo 2 confermato in Sardegna

PSA genotipo 2 confermato in Sardegna
L'IZS della Sardegna ha accertato tre casi di Peste Suina Africana di tipo 2 in Sardegna. Si tratta della variante oggi presente in Italia in diverse regioni.
In un allevamento di Dorgali, località in provincia di Nuoro, sono stati accertati tre casi di Peste Suina Africana riconducibile al genotipo 2, responsabile dell’epidemia che attualmente interessa Europa. L'accertamento è giunto in seguito alle analisi condotte da parte dell'istituto Zooprofilattico della Sardegna. Il Direttore dell'IZS Giovanni Filippini ha spiegato che "si tratta di un piccolissimo allevamento". 

La peste suina contro cui stava lottando la Sardegna, prima dei casi di Dorgali, appartiene al genotipo 1. “Parliamo di una variante non autoctona della Sardegna, ma oggi presente in Italia in diverse regioni. Si tratta quindi di un contagio di "importazione" e attualmente sono in corso le indagini per capire esattamente quali siano le dinamiche che hanno dato origine al focolaio nell’allevamento”, ha dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria.

Il genotipo 2 è assente nei suini domestici dall'isola dal 2018 e da inizio 2019 nei cinghiali. Sul rischio di diffusione dell'infezione l’assessore Doria precisa: “La Sardegna ha adottato degli specifici protocolli per la mitigazione del rischio e le misure in campo sono pienamente operative. Il sistema dei controlli funziona e ha dimostrato ancora una volta grande capacità di intervento, in poche ore siamo riusciti a rintracciare il virus e isolare il focolaio."

"Dopo anni di lotta alla peste suina la guardia continua a essere alta e quanto accaduto ci spinge a mantenere il massimo livello d’attenzione. D’altra parte il fatto che si tratti di un contagio di importazione è un dato importante che conferma i risultati raggiunti sul piano dell’eradicazione e non inficia quindi il percorso intrapreso con l’Europa con grandi sforzi e sacrifici”, conclude l’assessore.

Di recente la Giunta regionale ha adottato una delibera che prevede una serie di controlli in porti e aeroporti, riferisce il quotidiano regionale l'Unione Sarda, per cercare di evitare l’ingresso di carni contaminate: tra i provvedimenti, anche l’utilizzo di cani molecolari che devono monitorare i bagagli di chi entra nell’Isola.