L’emergenza coronavirus può avere riflessi indesiderati anche nelle politiche di lotta al randagismo e tutela degli animali da affezione.
Nel lungo periodo, l'emergenza sanitaria da Covid-19 potrebbe comportare un aumento degli animali ricoverati nei rifugi e nei canili sanitari in Lombardia. Anche se "è sempre preferibile" la gestione domestica dei pet di proprietari colpiti dal virus, gli scenari pandemici contemplano anche anche il trasferimento di cani, gatti e altri animali d’affezione nei canili/gattili.
La Regione Lombardia ha quindi messo a punto delle linee guida per prevedere con anticipo l’insorgenza di situazioni di crisi nei singoli rifugi e garantire la ricettività delle strutture (canili/gattili sanitari gestiti dalle ATS e canili/gattili e rifugio gestiti dai Comuni). Le linee guida individuano strumenti di analisi ed organizzativi e proposte operative sia per reperire nuovi posti in cui ricoverare temporaneamente gli animali in esubero, sia per permettere l’adozione di animali. Si prospetta anche l'esigenza di ricorrere a risorse regionali accantonate in riserva, per affrontare le esigenze improvvise dei comuni e delle ATS, anticipazioni finanziarie e un rifinanziamento del Piano regionale anti-randagismo.
E' previsto un ruolo per i Veterinari Libero Professionisti per comunicare tempestivamente all’ATS di competenza il rilievo di evidenze epidemiologiche e/o cliniche che possano far sospettare un coinvolgimento del Sars-cov2 in animali sottoposti a visita. Gli ordini e/o le rappresentanze veterinarie potranno inoltre aderire alle attività emergenziali secondo le modalità che riterranno più opportune.
LINEE_GUIDA_copy.pdf139.33 KB “Linee guida per affrontare l’aumento di animali ricoverati nei rifugi e nei canili sanitari in seguito all’emergenza Covid-19 in Lombardia”