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VIAREGGIO

Pavone annegato, non venne spostato dopo i controlli della Asl

Pavone annegato, non venne spostato dopo i controlli della Asl
Il Sindaco e l'Assessore alla Tutela Animale di Viareggio sono indagati per la morte di un pavone nel laghetto dei cigni.

Rinvenuto morto uno dei due pavoni del laghetto dei cigni della Pineta di Ponente di Viareggio. L'esemplare, la femmina della coppia, sarebbe annegata. L'ipotesi di reato al vaglio del Pubblico Ministero - dopo l'iscrizione nel registro degli indagati del primo cittadino di Viareggio Giorgio Del Ghingaro- è di maltrattamento animale. Indagato anche l'Assessore con delega alla tutela degli animali Gabriele Tomei. Il Pubblico Ministero ha disposto il sequestro probatorio del pavone femmina, sulla cui carcassa saranno svolti gli esami mirati ad accertare le eventuali responsabilità per il decesso dell’animale.

Ad aprire il fascicolo nei loro confronti  è stato il sostituto procuratore della Procura di Lucca Elena Leone, magistrato di turno lunedì scorso, quando si è verificato il ritrovamento della carcassa dell’animale.

L'esemplare in questione era stato portato al laghetto dei cigni il 30 aprile scorso, nell'ambito di un progetto di recupero dell'area, che - secondo quanto riferisce la stampa locale, avrebbe dovuto vedere nella presenza dei due pavoni una sorta di simbolo di ritorno alla bellezza del laghetto. In realtà l'operazione era stata contestata da numerosi cittadini, sostenendo che la coppia di uccelli non fosse in grado di nuotare e dunque a rischio.

I veterinari della Usl hanno effettuato diversi controlli, ma i due pavoni non sono stati spostati. Fino alla morte dell’esemplare femmina. Il  maschio è stato sequestrato dalle guardie zoofile Kronos e trasferito in un luogo ritenuto più sicuro per la sua incolumità. L’assessore Sandra Mei titolare del progetto di recupero del laghetto non risulta indagata.

Per l'affidamento del laghetto, il Comune di Viareggio ha indetto un bando aperto ad associazioni Onlus e di promozione sociale. L’affidamento -della durata di due anni - incarica l'associazione anche di visite didattiche, tutela degli animali, fornitura del cibo, la raccolta delle deiezioni "e ogni altro bisogno in base alle caratteristiche etologiche, la manutenzione minima dell’area e una vigilanza a tutela della stessa e degli animali". Il tutto "in conformità alle prescrizioni fornite dall’ufficio Sicurezza Alimentare e Sanità Veterinaria dell’Usl Toscana Nord".