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LIGURIA

Cinghiali in città, protocollo di contenimento e divieti

Cinghiali in città, protocollo di contenimento e divieti
C'è l'accordo fra il Comune di Genova e la Giunta regionale per il contenimento e controllo della presenza di ungulati nelle aree urbane.

Approvato il protocollo d’intesa fra il capoluogo ligure e la Regione per il contenimento e controllo della presenza di ungulati nelle aree urbane. Fra le misure previste: reti di protezione metalliche ed elettriche nei punti di passaggio degli animali selvatici, monitoraggio dei rifiuti, un numero verde regionale per segnalare la presenza di cinghiali in città e sanzioni a chi darà da mangiare agli ungulati.

Il documento, proposto dall’assessore all’Ambiente Italo Porcile impegna la Regione, a cui compete la gestione della fauna selvatica, a programmare, coordinare e curare l’organizzazione degli interventi di contenimento e rimozione. Compito della Regione è anche assicurare consulenza e assistenza tecnica al Comune per l’impiego degli strumenti di prevenzione, come recinzioni, gabbie e dissuasori.
Tra gli impegni del Comune la realizzazione delle misure di prevenzione, d’intesa con gli agenti incaricati dalla Regione, nei punti critici dove più frequentemente passano i cinghiali. Palazzo Tursi assicurerà, attraverso Amiu, la rimozione dei rifiuti che richiamano i cinghiali e sanzionerà chi darà da mangiare agli animali.

«Il fenomeno della presenza di cinghiali in aree urbane ha assunto dimensioni preoccupanti e quella che doveva essere una normale attività di contenimento ha assunto veri e propri caratteri d’urgenza. La Regione si è sottratta negli ultimi mesi a compiti e attività che le competono. Con questo protocollo si chiariscono finalmente i rispettivi ruoli», afferma Porcile.

Soddisfatto anche l'assessore regionale  Stefano Mai sulle modalità definite per affrontare l’emergenza cinghiali e il controllo della fauna selvatica sul territorio cittadino, "dove purtroppo ormai sono all’ordine del giorno segnalazioni di presenza di ungulati in zone anche densamente abitate".

Il protocollo è il frutto di un lavoro, tecnico-diplomatico, iniziato nel'agosto scorso per portare il Comune a rivedere le proprie precedenti posizioni: "Finalmente - dichiara Mai- sono superati i paletti che erano stati imposti dal Giunta Doria e che limitavano di fatto l’intervento sul territorio urbano di Genova. A questo punto  avremo finalmente autonomia di intervento sul territorio".

Frena l'assessore alla sicurezza del Comune di Genova, Elena Fiorini: «Il protocollo d’intesa fra Regione e Comune non garantisce agli agenti della Regione la libertà di sparare ai cinghiali». «Avere ratificato e chiarito le competenze non significa che adesso si può sparare ai cinghiali. Le regole rimangono quelle di prima: si potranno uccidere gli ungulati solo quando è necessario per motivi di sicurezza pubblica e d’intesa con gli agenti competente», dice Fiorini. «La linea d’intervento sarà sempre garantire tutte le parti in causa, anche la vita dei cinghiali e gli abitanti che chiedono di non abbatterli. Detto questo: se rischiano di creare problemi alla viabilità o alla sicurezza dei cittadini potranno essere abbattuti come già accaduto in passato. Ma questa non può essere la regola in una città», dice Fiorini.

Nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro in prefettura dove è stata definita la piena operatività degli agenti dell’ex polizia provinciale, dal 1 marzo passati a tutti gli effetti in forze alla Regione.