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NUOVA LEGGE REGIONALE

Il cane pastore abruzzese è patrimonio culturale dell'Abruzzo

Il cane pastore abruzzese è patrimonio culturale dell'Abruzzo
Una legge approvata all'unanimità ha riconosciuto il cane pastore abruzzese parte integrante del patrimonio culturale dell’Abruzzo.
La Regione Abruzzo ha riconosciuto il cane bianco italiano da custodia delle greggi con il nome di "Cane da Pecora Abruzzese" o "Mastino Abruzzese."

Oltre al nome ufficiale, la legge - approvata il 28 giugno scorso-  stabilisce le caratteristiche morfoattitudinali del Cane Bianco italiano da custodia delle greggi ed abroga una precedente previsione normativa (la legge regionale 16 giugno 1987 n. 31) che aveva finora disciplinato la tutela del cane da pastore abruzzese. La Regione ha ora trenta giorni, a partire dalla data di pubblicazione della legge, per definire e puntualizzare con un regolamento i dettagli relativi alle caratteristiche morfoattitudinali del cane bianco italiano da custodia delle greggi.

“È una legge che in qualche modo mette in evidenza la nostra tradizione, la nostra cultura, quella pastorizia di cui i nostri genitori e i nostri nonni hanno vissuto. È un cane che noi vogliamo nostro, vogliamo che diventi nostro – spiega il consigliere regionale di Abruzzo civico Mario Olivieri, tra i firmatari della proposta di legge – nonostante le rivendicazioni di primogenitura dei toscani. Studi approfonditi hanno dimostrato l’esistenza di questo animale da custodia delle greggi nei territori degli Abruzzi già all’epoca dell’uomo di Neanderthal”.

Le caratteristiche della razza- Il Cane Bianco italiano da custodia delle greggi della tradizione pastorale abruzzese possiede e si distingue per "assoluta mancanza di istinto predatorio e di ogni forma di aggressione nei confronti degli ovini; concetto che si perfeziona nell’istinto mastino, quale rapporto di protezione e fratellanza nei loro riguardi; ristretto campo di azione inteso sia in senso stretto, cioè fisico, sia in senso lato, cioè attitudinario; autonomia operativa ossia la capacità che il cane ha di eseguire autonomamente il lavoro di custodia del gregge con iniziative proprie e differenziate a seconda delle circostanze, soprattutto in assenza del fattore uomo; struttura fisica idonea ad affrontare i predatori delle greggi e le condizioni dell’ambiente di vita e di lavoro unita a notevoli doti di agilità e di coraggio, espressione di massimo equilibrio morfologico ed attitudinale".

A sostegno della legge, il Consiglio regionale ha fatto propria la Relazione Storico-Tecnica sul Cane da Pecora Abruzzese, a cura del MO.TU.CI.PA (Movimento di tutela della civiltà pastorale abruzzese).
Proprio il presidente del Mo.Tu.Ci.Pa. Giacomo Di Giustino dichiara che "il mastino abruzzese è un parente diretto del lupo artico, sceso fino alle nostre latitudini a seguito di periodi di glaciazione nell’antichità, che hanno costretto gli animali e gli uomini a migrare in cerca di cibo e luoghi più vivibili. Si tratta quindi di un lupo addomesticato, di ceppo europeo, differente da animali appartenenti a ceppi asiatici e africani”.

Per i cultori, non si tratta certo di un cane da compagnia anche se a livello commerciale non ci sono molte richieste al di fuori dell’ambito della pastorizia. Comunque un cucciolo di mastino abruzzese può costare dai 300 ai 1.000 euro ma in rete se ne trovano anche a 100 euro"

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Riconoscimento del Cane Bianco italiano da custodia delle greggi patrimonio culturale della Regione Abruzzo con il nome di Cane da Pecora Abruzzese o Mastino Abruzzese
(Proponenti: Olivieri, Chiodi, Ranieri, Smargiassi, Mariani, Pietrucci, Bracco, Monaco, Gatti)

pdfRELAZIONE_SULLA_LEGGE_APPROVATA.pdf4.91 MB
pdfIL_TESTO_DELLA_LEGGE_REGIONALE_APPROVATA.pdf128.71 KB