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ENPAV

Gravidanza a rischio: prime indicazioni per l'indennità

Gravidanza a rischio: prime indicazioni per l'indennità
A breve, il modello di domanda dell’indennità di maternità disponibile nell’Area Riservata consentirà di richiedere anche l’indennità per gravidanza a rischio.

Sul nuovo istituto dell'indennità per gravidanza a rischio nelle libere professioniste, l'Enpav ha ricevuto i chiarimenti del Ministero del Lavoro utili a fornire le prime indicazioni operative alle iscritte e a predisporre, a breve, il modello per richiedere l'indennità.

In attesa del modello per presentare la domanda, una nota dell'Ente fa sapere che le libere professioniste dovranno richiedere l'indennità on line e trasmettere all'Enpav la documentazione medica della ASL attestante lo stato di rischio e la sua durata (data di inizio e data di fine). Inoltre, l'Ente evidenzia che il calcolo dell’indennità per il periodo di gravidanza a rischio è lo stesso utilizzato per il calcolo della maternità ordinaria.
Il nuovo istituto- previsto dal decreto legislativo 105/2022- è stato recepito dal Consiglio di Amministrazione dell'Enpav nella seduta del 28 aprile rendendo applicabile la tutela ai periodi di gravidanza a rischio in corso al 13 agosto 2022.

I requisiti - L’indennità di gravidanza a rischio può essere richiesta in ogni momento, nel caso in cui insorgano gravi complicanze della gravidanza o ricorrano pre-esistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza. Lo stato di rischio e le date di inizio e di termine del periodo di gravidanza a rischio devono essere attestati con certificato medico della ASL competente. In caso di prolungamento dello stato di rischio per la stessa gravidanza, la professionista potrà integrare la domanda di indennità di maternità a rischio già presentata. Questa tutela si aggiunge all’indennità di maternità ordinaria, già prevista per i due mesi antecedenti ed i tre mesi successivi al parto.

Costo a carico degli iscritti- L'Enpav ha accolto la novità come "un importante segnale di attenzione sociale nei confronti delle professioniste che fino ad oggi non avevano alcuna tutela prevista dalla legge nei casi di una gravidanza con complicazioni". Per l'erogazione dell'indennità non è prevista nessuna compartecipazione da parte dello Stato e pertanto L'onere dovrà essere ripartito tra gli iscritti. A settembre del 2022 è stato deliberato un aumento di 120 euro del contributo di maternità.

Stimato un rischio nel 30% dei casi-
Non essendoci precedenti normativi, l'Enpav non dispone di dati statistici storici sull'incidenza delle gravidanze a rischio fra le iscritte. In base alle prime rilevazioni, l'Enpav stima che la nuova indennità possa riguardare circa il 30% delle gravidanze.