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DELEGA AL GOVERNO

Codice della strada, non passa l'emendamento botticelle

Codice della strada, non passa l'emendamento botticelle
L'Aula di Montecitorio ha respinto un emendamento alla riforma del Codice della Strada. Per i proponenti avrebbe bandito l'utilizzo delle carrozze trainate da cavalli.


La Camera dei Deputati si aggiornerà martedì 19 marzo per esaminare la legge delega di riforma del Codice della strada. Sul testo sono stati presentati, e accolti, alcuni emendamenti volti a rafforzare la tutela animale e, in particolare, a punire l'abbandono su strada di animali e ad inasprire le pene qualora l'abbandono sia causa di incidenti stradali. Ieri l'Aula ha invece respinto l'emendamento dell'On Francesca Ghirra (Alleanza Verdi Sinistra) cosiddetto "emendamento botticelle".

La proposta dell'On Ghirra era volta a rafforzare il divieto di utilizzo su strada di animali non solo per lo svolgimento di competizioni, ma per "chiunque" causi agli animali lesioni, sevizie o li sottoponga a lavori insopportabili. "Chiaramente, il riferimento è alle cosiddette “botticelle”- ha dichiarato l'on Ghirra- le carrozze trainate dai cavalli, che vengono ancora utilizzate in tante città, come nel caso di Roma, e su cui noi in più occasioni abbiamo espresso la nostra contrarietà. Con questo emendamento- ha aggiunto-  si porrebbe fine a questo utilizzo degli animali, garantendo la loro salute e la tutela delle condizioni in cui dovrebbero vivere, eliminando alcune fattispecie che sono davvero inaccettabili".

L'emendamento avrebbe modificato l'articolo 9 del Codice della strada che vieta le competizioni sportive su strada, aggiungendo la previsione che in caso di competizioni con animali si applichi la pena della reclusione da quattro a sette anni e la multa da 50.000 a 160.000 euro, nonché le aggravanti di cui all'articolo 544-quinquies del codice penale.
Inoltre, l'emendamento era teso ad aggiungere un articolo ex novo recante "circostanze aggravanti per reati in danno agli animali che costituiscono anche pericolo alla sicurezza stradale". In particolare all'utente della strada che - "servendosi di qualsiasi mezzo destinato alla circolazione"-  causa maltrattamento animale (una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche)  si applica la pena prevista dall'articolo 544-ter, comma 1, del codice penale "aumentata della metà e alla pena accessoria della sospensione della patente, ove prevista per la conduzione del mezzo utilizzato per la commissione del reato, nonché al suo sequestro".  In caso di morte dell'animale, l'emendamento indicava la pena prevista dall'articolo 544-bis del codice penale (uccisione di animali) aumentata della metà e alla pena accessoria della sospensione della patente, ove prevista per la conduzione del mezzo utilizzato per la commissione del reato, nonché al suo sequestro. In caso di condanna è sempre disposta la revoca della patente oltre alla confisca del mezzo. Alla condanna, per maltrattamento o uccisione animale, l'emendamento Ghirra prevedeva la confisca del mezzo.

L'emendamento è stato sostenuto dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, mentre quello di Azione si è astenuto "perchè c'è un'ambiguità"- ha dichiarato l'on Giulia Pastorella: "Se per caso un animale, purtroppo, attraversa la strada e un utente non riesce a fermarsi e ne cagiona la morte, questo, sarebbe soggetto ad aggravante".

L'emendamento è stato respinto dall'Aula.


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