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COMMISSIONE CULTURA

Gatto ucciso a scuola: era "imbizzarrito", i bambini non videro

Gatto ucciso a scuola: era "imbizzarrito", i bambini non videro
Gatto ucciso in classe a bastonate. Quali iniziative intende intraprendere il Ministro Bossetti? La risposta in Commissione Cultura e Istruzione.

Che simili gesti non si ripetano più in futuro. L'ha chiesto in VII Commissione  alla Camera l'On Paola Frassinetti (FdI) con una interrogazione al Ministro dell'Istruzione dopo i fatti di Gioia Tauro.

I fatti dell'interrogazione risalgono allo scorso maggio, quando un gatto - entrato in una scuola primaria a Gioia Tauro- è stato ucciso da un collaboratore scolastico a bastonate in presenza degli alunni. Il caso era finito al Garante per l'infanzia e l'adolescenza della regione Calabria. Il dirigente scolastico aveva chiesto che il gatto fosse allontanato. Dopo la sua uccisione- riferisce l'On Frassinetti- il dirigente avrebbe annunciato un incontro di scuse tra genitori e il collaboratore, un rimedio "del tutto insoddisfacente, non solo la per crudeltà contro il gatto, ma anche per le ripercussioni emotive sugli studenti"- afferma l'interrogante.

Il Sottosegretario al Miur Lorenzo Fioramonti ha risposto alla luce delle ispezioni svolte dall'Ufficio Scolastico Regionale. "E' da escludere categoricamente che i minori siano stati testimoni oculari dell'evento"- ha riferito. Il gatto si era introdotto da alcuni gironi nella palestra, chiusa poiché inagibile.
Il gatto, alla vista del collaboratore scolastico, unico soggetto entrato nella palestra, "si «è imbizzarrito» sbattendo contro le finestre fino a provocarsi evidenti ferite. A quel punto il collaboratore scolastico, sempre in base a quanto dichiarato dallo stesso, aiutandosi con un pezzo di legno, ha inserito il gatto ancora vivo in un bidone vuoto e lo ha trasportato sul marciapiede, fuori dal cortile della scuola".

Gli ispettori scolastici concludono che "essendo il collaboratore scolastico l'unica persona presente nella palestra dove sono accaduti i fatti, "sia l'ipotesi relativa alla versione fornita dallo stesso, sia l'ipotesi che vede il collaboratore scolastico quale responsabile diretto del tramortimento e del successivo decesso del gatto sono entrambe «plausibili, ma nessuna delle due comprovabili".

Alla luce della vicenda, l'ATP (Ambito Territoriale Provinciale) di Reggio Calabria, "ha ritenuto opportuno avviare un progetto finalizzato a sviluppare fin dalla prima infanzia l'empatia, l'educazione ed il rispetto nei confronti degli animali ed a sensibilizzare gli studenti su tematiche quali il randagismo, l'abbandono ed il maltrattamento"- ha aggiunto il Sottosegretario.
"Tra l'altro, il progetto prevede l'indizione di un concorso indirizzato alle scuole del primo ciclo (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) dal titolo «Adotta un gatto. Il rispetto della vita: un segno di civiltà"- ha concluso.