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LA RISPOSTA

Decesso dopo antibiotico, Grillo: consapevolezza, no uso indiscriminato

Decesso dopo antibiotico, Grillo: consapevolezza, no uso indiscriminato
Il Ministro della Salute ha risposto all'interrogazione della Lega sul caso di Jesi e sulle azioni intraprese per un uso prudente degli antimicrobici.


L'On Riccardo Molinari (Lega) è il primo firmatario di una interrogazione del Gruppo Lega alla Camera dei Deputati, alla quale ha risposto il Ministro della Salute Giulia Grillo. L'atto parlamentare prendeva le mosse dalla notizia di un ragazzo ventisettenne che è deceduto in un letto di ospedale, in seguito all'assunzione di un farmaco antibiotico. Una circostanza sulla quale il Ministro ha risposto di avere preso provvedimenti, interessando sia l'AIFA che le autorità sanitarie locali.
Il caso di Jesi- ha aggiunto - "induce a riflettere sul grado di consapevolezza che gli operatori sanitari, ma anche i singoli cittadini dovranno acquisire al più presto per garantire la necessaria appropriatezza delle cure ed evitare un uso indiscriminato, troppo spesso privo del necessario consulto medico, degli antibiotici".

La resistenza agli antimicrobici è un fenomeno naturale, causato dalle mutazioni genetiche a cui vanno incontro i microrganismi: un uso eccessivo degli antimicrobici in medicina umana e in veterinaria, così come nell'agricoltura, è infatti una delle principali cause dello sviluppo e della diffusione di microrganismi resistenti alla loro azione, e quindi della loro perdita di efficacia.

La varietà delle cause cui si è fatto appena cenno impone che, per contrastare tale fenomeno, sia indispensabile un approccio multisettoriale, attraverso l'impegno congiunto di più discipline professionali: medicina umana e veterinaria, settore agroalimentare, ambiente, ricerca e comunicazione, che operano a livello locale, nazionale e globale con uno scopo comune.

Il Ministro ha ricordato la recente adozione dello Spincar e il  Piano nazionale di contrasto dell'antimicrobico-resistenza (PNCAR 2017-2020),  con l'obiettivo di "superare le difformità territoriali, migliorare i livelli di consapevolezza e di informazione nei professionisti sanitari e in tutti i cittadini, nonché di promuovere e sostenere la ricerca e l'innovazione".