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ON GARGNANI

LIberalizzazioni: far luce sui farmaci nelle parafamacie

LIberalizzazioni: far luce sui farmaci nelle parafamacie
Dubbi in Commissioni riunite Finanza e Attività Produttive sulla vendita di farmaci veterinari con e senza ricetta nelle parafarmacie. Anpi: "farmaci veterinari in vendita da aprile".

Concluso l'esame preliminare in sede referente nelle commissioni riunite delle Finanze e delle Attività produttive del Decreto Liberalizzazioni. Nel corso della discussione, sono state sollevate alcune richieste, in particolare perché si faccia più chiarezza all'articolo 11 sulla liberalizzazione del sistema farmacia. Al comma 14, questo articolo stabilisce che la vendita al dettaglio dei medicinali veterinari è effettuata soltanto dal farmacista in farmacia e negli esercizi commerciali, ancorché dietro presentazione di ricetta medica, se prevista come obbligatoria.

In particolare, il dubbio, avanzato dal Pdl, è diretto a fare luce sulla vendita di farmaci nelle parafarmacie, che, stando alle parole di Fabio Gargnani, «deve fare i conti con la circostanza che non sempre in tali strutture è presente un farmacista, nonostante la previsione di legge in materia».


Per il presidente dell'Anpi, Massimo Brunetti, le parafarmacie non intendono destabilizzare il sistema. In una lettera inviata a quotidianosanita.it, Brunetti dichiara che " dal mese di Aprile potranno essere venduti in parafarmacia i farmaci veterinari, effettuare preparazioni galeniche e ci auguriamo, per fine aprile, vendere anche i farmaci di fascia C, con obbligo di ricetta, riclassificati come SOP in applicazione del decreto "Salva Italia" di dicembre.
"A questo deve aggiungersi il Decreto del ministro della Salute, un vero e proprio regolamento delle parafarmacie, che di fatto ne definisce, come mai avvenuto dal 2006, attribuzioni funzionali e prescrizioni operative. Dunque un quadro normativo che stabilizza il ruolo delle parafarmacie, come esercizi commerciali, nell'ambito della distribuzione del farmaco. Una collocazione ed una prospettiva chiara, come per altro le associazioni delle parafarmacie, salvo qualche eccezione assolutamente minoritaria, hanno da sempre indicato come la sola strada per progettare una nuova distribuzione del farmaco e per la valorizzazione della professione di farmacista ovunque sia esercitata".

"E' evidente – aggiunge- che il quadro complessivo del testo ci trova soddisfatti, in particolare per quelle parti del testo dove si è voluto valorizzare la professionalità del farmacista che esercita in parafarmacia, cosi come riteniamo fondamentale l'approdo della ricetta medica, sia pure limitatamente ai farmaci veterinari, in parafarmacia e la possibilità di effettuare le preparazioni galeniche nei nostri esercizi. Pezzi di un puzzle che comincia a prendere forma, nel quale manca l'ultimo passaggio:i farmaci di fascia C con obbligo di ricetta medica in parafarmacia.

"Le parafarmacie – conclude- non hanno alcun interesse a destabilizzare il sistema distributivo del farmaco". "La nostra rivendicazione era e rimane la stessa: allargare la platea dei farmaci vendibili in parafarmacia compresi quelli di fascia C con obbligo di ricetta medica, coniugato al collocamento dei nostri esercizi nell'ambito della legge sul commercio, con la presenza obbligatoria del farmacista, magari con l'adozione, se necessario, di qualche parametro che ne regolasse le aperture, e con la disponibilità ad escludere, anche per legge, la possibilità di accedere alla convenzione con il Ssn".

Dal 19 marzo il decreto sarà all'esame dell'Aula della Camera e dovrà essere convertito in legge entro il 24.