• Utenti 12
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31854
cerca ... cerca ...
TAR CALABRIA

Bloccata dal Giudice un'altra ordinanza "affama randagi"

Bloccata dal Giudice un'altra ordinanza "affama randagi"
La sentenza del Tribunale Amministrativo della Calabria conferma una giurisprudenza allineata contro i divieti 'affama randagi'.
Il Tar della Calabria (Ordinanza N. 00058/2015) ha dato ragione all'associazione Earth (Associazione per la tutela giuridica della natura e dei diritti animali) che aveva presentato ricorso contro la deliberazione del Consiglio comunale di Cropalati, la n. 24 dell'8 settembre 2014. «Nel regolamento comunale per la detenzione di cani e la prevenzione del randagismo canino – ha ricordato l'associazione ricorrente – era fatto divieto assoluto a chiunque di alimentare, anche saltuariamente, cani vaganti di proprietà altrui o senza proprietario».

Secondo Valentina Coppola, presidente di Earth, «il comune di Cropalati avrebbe inteso arginare il randagismo vietando ai cittadini di alimentare i cani». «La via – ha spiegato la Coppola – era quella di mettere in atto serie e rigorose forme di prevenzione come il controllo del microchip e le sterilizzazioni. Per questo abbiamo impugnato il regolamento comunale e il Giudice ci ha dato ragione».

«Il Giudice – ha chiarito la presidente di Earth – ha rilevato che il ricorso presentato appariva fondato, poiché nel regolamento comunale c'era la violazione del principio di proporzionalità, non potendo configurarsi come idonea, necessaria e proporzionata in senso stretto la misura del divieto assoluto di alimentazione dei cani di proprietà altrui o senza proprietario rispetto allo scopo perseguito, costituito espressamente dall'esigenza di limitare al massimo il fenomeno del vagantismo e del randagismo canino e le ripercussioni che esso può generare rispetto alla pubblica incolumità, all'igiene e alla sanità pubblica, alla gestione del patrimonio zootecnico e ad ogni altro aspetto della vita sociale ed economica del paese, citato nel medesimo regolamento comunale».