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CASSAZIONE

Chi risponde per i cibi scaduti sullo scaffale del supermercato?

Chi risponde per i cibi scaduti sullo scaffale del supermercato?
Il gestore del supermercato non è responsabile penalmente per la vendita di cibi scaduti se c'è un preposto, addetto al posizionamento dei prodotti sugli scaffali.
La terza sezione penale della Cassazione ribadisce un principio consolidato in giurisprudenza e dà ragione al responsabile del punto vendita. Questi svolge solo un ruolo di coordinamento: il giudice del merito avrebbe dovuto controllare l'esistenza di un addetto all'esposizione dei prodotti. Il Tribunale -che l'aveva incolpato di aver messo in vendita cibi scaduti  e condannato al pagamento di una multa di 1.500 euro- non aveva considerato che, nel suo ruolo di coordinatore del supermercato, il gestore non poteva avere «contezza» di ciò che veniva effettivamente messo in vendita.

Il giudice l'aveva invece considerato responsabile penalmente del reato previsto dall’articolo 5 della Legge . 283/62 (disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande).
Ma per la Cassazione ha commesso un errore: non ha preliminarmente verificato la presenza di un addetto incaricato del posizionamento dei prodotti sugli scaffali.

Il legale rappresentante o il gestore di una società, secondo la Cassazione, è, «comunque, responsabile per le deficienze dell’organizzazione di impresa e per la mancata vigilanza sull’operato del personale dipendente, salvo che il fatto illecito non appartenga in via esclusiva ai compiti di un preposto, appositamente delegato a tali mansioni. Il giudice di merito non ha adeguatamente verificato tale profilo inerente la possibilità che qualcun altro si occupasse del posizionamento dei prodotti sugli scaffali sul presupposto che il direttore del punto vendita sia, in ogni caso, tenuto al controllo sulla integrità e sullo stato di conservazione degli stessi».