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CASSAZIONE

Più prudenza nella custodia se il cane è di grossa taglia

Più prudenza nella custodia se il cane è di grossa taglia
La norma prudenziale impone la custodia di un animale, ancor più, "quando trattasi di un cane di razza di grossa taglia e tendenzialmente pericoloso".
Questa la massima pronunciata dalla quarta sezione penale della Cassazione con la sentenza 23352 del 30 maggio scorso. La Suprema Corte ha condannato il proprietario del cane lasciato incustodito, che ha aggredito e morso un ospite durante una festa in giardino, provocandogli gravi lesioni personali.

Irrilevante che a scaturire la reazione dell'animale sia stato il fatto che l'ospite gli abbia inavvertitamente pestato una zampa: spaventato, dopo aver tenuto un comportamento tranquillo e giocoso con i presenti, il pastore tedesco avrebbe reagito al fatto accidentale. Ma questa giustificazione del proprietario - accolta dal Tribunale- non è stata presa in considerazione dalla Cassazione. Infatti, per la Cortei non sarebbe accaduto alcun danno alla persona se il pastore fosse stato precauzionalmente dotato di museruola oppure custodito in un luogo non accessibile. E tanto basta. Il fatto poi che il cane fosse di grossa taglia avvalora ulteriormente la ratio prudenziale.

Per Piazza Cavour  ha significativa rilevanza il non avere tenuto in debito conto che si trattava di un cane di grossa taglia:  «La norma prudenziale che impone la custodia di un animale, ancor più, quando trattasi di un cane
di razza di grossa taglia e tendenzialmente pericoloso, è stata, dunque, violata dal proprietario, e di conseguenza alcuna censura può muoversi alla sentenza impugnata». Un pastore tedesco "non può certo definirsi da salotto o da grembo", sottolineano i giudici.

La condanna è inflitta per lesioni personali gravi e omessa custodia.