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Obbligo pagamento bancomat? Varra' anche per i professionisti

Obbligo pagamento bancomat? Varra' anche per i professionisti
Una bozza del decreto Sviluppo prevede l'introduzione dell'obbligo di accettare il pagamento con moneta elettronica. L'obbligo riguarderebbe gli importi superiori a 50 euro, dal primo luglio 2013. E' l'agenda digitale del governo a prevedere, infatti, l'obbligo di accettare pagamenti elettronici . ANMVI: si riducano costi e commissioni.

La proposta è frutto dell'accordo tra ministero dello Sviluppo economico, ministero dell'Economia e Banca d'Italia, che insieme hanno stabilito che "i soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, per gli importi superiori a 50 euro sono tenuti ad accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito".

"Non abbiamo ancora deciso limite e tempistiche, ma certamente spingeremo per una diffusione sempre più ampia della moneta elettronica, perchè poche cose contrastano così tanto evasione e illegalità", ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera.

Successivamente un regolamento del ministro dello Sviluppo economico e di quello dell'Economia e delle finanze, d'intesa con la Banca d'Italia, disciplinerà i pagamenti di importo inferiore ai 50 euro, introducendo anche tecnologie di pagamento mobili.

Per l'ANMVI, che ha diffuso un comunicato in proposito, la misura non potrà essere introdotta senza avere preso in considerazione significativi abbattimenti dei costi gestionali (noleggio, connessione, assistenza) dei POS e delle commissioni bancarie sulle transazioni. L'Associazione ricorda che già nel 2009, l'Antitrust aveva deciso di avviare due diverse istruttorie nei confronti di Abi e del consorzio Bancomat per possibili intese restrittive della concorrenza con ricadute sull'utenza finale.

L'istruttoria - L''Authority intendeva verificare se le commissioni interbancarie stabilite per i servizi Pagobancomat, Bancomat, Rid e Riba siano effettivamente necessarie in base al principio di efficienza economica o se invece siano esclusivamente restrittive della concorrenza, limitando la competizione tra banche. "Le commissioni interbancarie fissate in misura uguale - aggiunge l'Antitrust - costituiscono infatti un costo intermedio e rappresentano una soglia minima sotto la quale le aziende non possono competere tra loro. Il meccanismo, frutto di accordi interbancari qualificabili quali intese, può dunque condurre a condizioni economiche più onerose per l'utenza finale". La commissione interbancaria massima per l'utilizzo del Pagobancomat, spiega l'Antitrust, "è stata fissata dal consorzio Bancomat, al quale partecipano l'Abi, le banche, gli intermediari finanziari e tutti gli altri soggetti autorizzati dalle leggi nazionali ed europee a operare nell'area dei servizi di pagamento". La commissione, stabilita a maggio scorso nella misura di 0,13 euro per operazione più
0,1579% del valore della singola transazione, è stata applicata dal primo luglio 2009  fino al 30 giugno 2011. Il circuito Pagobancomat "detiene una quota di mercato non inferiore al 75% in termini di numero di carte e pari quasi all'88% in termini di numero di operazioni su Pos". L'istruttoria si era poi conclusa nel 2010 con l'assunzione di impegni accolti dal Garante che però ricordava: "L'Antitrust effettuerà un costante monitoraggio alla luce delle evoluzioni concorrenziali e normative anche europee".