Crescita e innovazione per gli animali da compagnia. Un settore in piena evoluzione, descritto da Roberto Cavazzoni, Direttore Generale di AISA-Federchimica.
Il mercato veterinario dei farmaci e della nutraceutica è interessato da dinamiche e sfide che vanno dalla digitalizzazione al monitoraggio delle terapie, dall’innovazione alle criticità regolatorie. Ne hanno parlato esperti del settore nel corso del Simposio “Farmaci e Nutraceutica Veterinaria – Un settore in piena evoluzione”, organizzato dall’Associazione Farmaceutici Industria (Afi) in collaborazione con la Società Italiana di Tecnologia e Legislazione Farmaceutica (Sitelf), che si è tenuto durante FarmacistaPiù 2024.
Pet in calo- A presentare una panoramica sulla crescita del settore degli animali da compagnia è stato il Direttore Generale di AISA-Federchimica,
Roberto Cavazzoni.Oggi in Italia vivono circa 60 milioni di animali domestici. Se nel 2021 il 50% delle famiglie possedeva degli animali, oggi questo dato è sceso al 45% secondo la recente
indagine Apco SWG, condotta proprio per l'Associazione Industrie della Salute Animale.
La prevenzione è il nuovo trend- ”Dopo l’euforia covid, si è assistito a un abbandono di ritorno perché molte persone non erano pronte alla gestione di un animale da compagnia” ha dichiarato Cavazzoni, che ha poi sottolineato come “
nonostante questo calo, il settore si dimostra resistente, capace di rispondere a esigenze di cura sempre più sofisticate e specializzate”. La domanda di antiparassitari, vaccini e prodotti nutraceutici cresce anche nel 2024, soprattutto per il ruolo preventivo che queste soluzioni ricoprono.
“La prevenzione sta diventando il trend dominante, al fine di limitare la necessità di interventi terapeutici” ha affermato Cavazzoni.
Antibiotici- Per quanto riguarda gli antibiotici, la ricerca in veterinaria non è così sviluppata come in altri settori, ma resta un campo da attenzionare. Lo slogan citato è stato “quando serve, quanto basta”, anche se il mondo dei piccoli animali non dovrebbe sviluppare problemi di antimicrobico resistenza, in quanto si tratta di terapie singole e non di massa.
Unità minima frazionabile- Cavazzoni ha menzionato gli effetti della digitalizzazione, con la possibilità per le farmacie di fornire al proprietario le singole unità posologiche strettamente necessarie alla terapia tramite deblistering, una misura che migliora la gestione e l’accesso ai farmaci per animali. Riguardo a ciò, il Ministero della Salute sta lavorando per la definizione di unità minima frazionabile, mentre le aziende aspettano di adeguarsi alle indicazioni.
La ricerca farmaceutica- E ancora, secondo Cavazzoni, le principali direttrici della ricerca e sviluppo (R&D) nel settore veterinario si basano su quattro pilastri fondamentali: la redditività delle categorie terapeutiche, l’epidemiologia, le esigenze sempre più specifiche dei pet owner e l’impatto del cambiamento climatico. Questi driver indirizzano la ricerca verso la prevenzione nei pet e l’adozione di nuove tecnologie, già diffuse nel settore degli animali da reddito. Esempio è l’uso negli allevamenti di sensori avanzati per monitorare e prevenire malattie.
Equivalenti- Un altro tema rilevante è la diffusione dei farmaci equivalenti, che, a differenza di quanto avviene per l’umana, in veterinaria non riportano il nome del principio attivo e non hanno un prezzo concordato con il Ministero, rendendo difficile per i consumatori identificarli. (
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