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L'APPELLO

Stop ai gatti brachicefali nelle pubblicità

Stop ai gatti brachicefali nelle pubblicità
Anche la Società Internazionale di Medicina Felina sottoscrive l'appello di FVE, FECAVA e UEVP: "Stop ai gatti brachicefali nelle pubblicità". 

"È nostro dovere etico, come Veterinari, contribuire con tutta la nostra esperienza e capacità al benessere e alla salute di tutti gli animali, promuovere e proteggere il loro benessere"Con questa premessa la Veterinaria europea sottoscrive un appello congiunto rivolto alle aziende, affinchè non impieghino nelle loro comunicazioni pubblicitarie gatti brachicefalici.

L'iniziativa ha un precedente nella analoga campagna di sensibilizzazione condotta alcuni anni fa, per scoraggiare il ricorso ai cani brachicefali, allo scopo di rendere più attrattivo il prodotto pubblicizzato, anche quando non è un prodotto del mercato pet.

Narici strette, occhi sporgenti e orecchie piegate sono alcune anomalie dalle quali mettono in guardia le associazioni veterinarie FVE, FECAVA e UEVP. Spiega  Nathalie Dowgray, direttrice di ISFM (International Society of Feline Medicine): “Vedere un simpatico gatto in una pubblicità può spingere le persone a desiderare di acquistare un gatto di quella razza senza comprendere i problemi di benessere associati ad essa". Dowgray esorta il pubblico ad unirsi all'appello odierno, "perchè la salute è sempre più importante dell’aspetto”. L'invito alle aziende è di allestire campagne pubblicitarie confrontandosi maggiormente con i medici veterinari.

Il fenomeno noto a livello internazionale come "extreme breeeding" è da tempo nell'agenda dei Veterinari europei.

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