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LA RICERCA

Il Gallio, un cavallo di Troia contro l'antibiotico-resistenza

Il Gallio, un cavallo di Troia contro l'antibiotico-resistenza
La resistenza antimicrobica continua a crescere e negli ultimi tre decenni  non si è visto arrivare sul mercato nessun nuovo antimicrobico.

Il Centro  Studi STOA del Parlamento Europeo ha pubblicato lo studio What if a 'Trojan horse' strategy could help address antimicrobial resistance?
Secondo la  Scientific Foresight Unit (STOA)  la risposta potrebbe risiedere in una strategia del "cavallo di Troia", basata sull'interruzione del processo fisiologico naturale comune a tutti i batteri.

Lo studio- segnalato dalla UEVP (Unione dei Veterinari Pratici Europei) - ritiene che il cavallo di Troia potrebbe essere il Gallio. Usare questo metallo come antimicrobico è una strategia già riconosciuta dalla Food and Drug Administration nel campo oncologico: il suo impiego ne sfrutta il potere inibente nei confronti dei processi biochimici cellulari essenziali: diventando rapidamente tossico per i batteri li conduce alla morte.

Usare il Gallio come antimicrobico induce i batteri a credere di aver acquisito dl ferro, ma non è così. Come un cavallo di Troia, il Gallio è un metallo ferrro-mimetico in grado di inserirsi nei processi fisiologici e di sostituirsi al ferro.

L'Unità STOA del Parlamento Europeo incoraggia gli investimenti nelle alternative terapeutiche agli antimicrobici, i cui costi finanziari possono rivelarsi inferiori a quelli necessari per la ricerca di nuovi antimicrobici. Lo studio vuole quindi essere un contributo alla nuova Strategia farmaceutica per l'Europa, in corso di adozione presso la Commissione Europea. L'adozione è prevista entro il 2022.