"Le libere professioni contribuiscono in modo straordinario alla lotta contro il virus". Lo scrive il Presidente del Parlamento Europeo in una lettera indirizzata al Ceplis.
I liberi professionisti sono considerati dal piano europeo per la ripresa? La risposta è nella lettera che il Presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, ha indirizzato al Presidente del Ceplis (Consiglio Europeo delle libere professioni) Gaetano Stella con l'invito a contribuire alle deliberazioni del Parlamento europeo. Entro l'estate, infatti, gli eurodeputati diranno se le azioni previste e le risorse stanziate dalla Commissione sono adeguate ad affrontare la crisi COVID-19.
Nella sua lettera, il Presidente Sassoli riconosce che "la crisi COVID-19 ha colpito le libere professioni che, contribuiscono in modo straordinario alla lotta contro il virus" efa sapere di avere interessato la commissione responsabile per le piccole e medie imprese, "che sta elaborando una relazione d'iniziativa sul sostegno alle PMI nell'attuale crisi".
Il Parlamento Europeo chiede che i fondi europei per la ripresa "siano erogati principalmente attraverso sovvenzioni e non sotto forma di prestiti" e che il cosiddetto Recovery Fund "si aggiunga al bilancio di lungo termine dell'UE e non serva da pretesto per ridurne la dotazione". Affermazioni, quelle scritte nella lettera per il Ceplis, in linea con le dichiarazioni di Sassoli alla stampa per sollecitare rapidità a Bruxelles ma anche nei Parlamenti e nei governi nazionali.
Ospite dell'ultima conferenza del Ceplis a Bruxelles, poco dopo la sua elezione, il presidente Sassoli ha sottolineato l'importanza delle professioni liberali: "Questo Parlamento- ha assicurato nel suo intervento- non consentirà un altro bilancio di sette anni di austerità e vogliamo che le professioni liberali siano dalla nostra parte in questa lotta".