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AUDIZIONE ALLA CAMERA

Il Jobs Act semplifichi la vita agli studi professionali

Il Jobs Act semplifichi la vita agli studi professionali
Dopo il Sistri, battaglia vinta da Confprofessioni, anche la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro andrebbe semplificata. Troppi controllori negli studi professionali.
"Per le strutture a basso rischio come gli studi professionali il tema della sicurezza sul lavoro  dovrebbe essere trattato in maniera completamente differente rispetto a contesti ben più complessi". In audizione alla Commissione Lavoro sul Jobs Act (testo integrale dell'audizione), il Presidente di Confprofessioni- Gaetano Stella- ha presentato una serie di istanze a favore degli studi professionali, fra le quali le semplificazioni burocratiche, che non di rado si traducono in oneri anche economici.

Semplificazioni- Sulla sicurezza sul lavoro- anche su sollecitazione di ANMVI- Confprofessioni tiene alta la guardia per evitare ulteriori complicazioni a carico degli studi professionali e per ridurre dove possibile quelle esistenti. "Avevamo chiesto tra le altre cose- ha detto Stella- delle consultazioni anche in via telematica dei lavoratori laddove obbligatorie ed eliminazione di comunicazioni che rappresentavano dei doppioni nell'ambito del d.lgs. n. 81/08", il Testo Unico sulla Sicurezza. La battaglia delle semplificazioni ha già doppiato un traguardo importante con l'esclusione delle strutture sanitarie private dal sistema della tracciabilità elettronica dei rifiuti. Tuttavia, anche la voluminosa normativa sulla sicurezza, si presta a costanti ricarichi di adempimenti o quanto meno al rischio di ambiguità e di incertezze applicative.

Razionalizzazione dei controlli e delle sanzioni- Stategica- secondo Stella- è anche la revisione dell'apparato sanzionatorio e del sistema della vigilanza."Il coordinamento degli organi ispettivi che già era propugnato dal d.lgs. 24/2004 - ha spiegato deve essere riorganizzato anche mediante la ridefinizione delle attribuzioni tra i diversi organi". Inps, Inail, Dtl, Asl e Agenzia delle Entrate possono accedere nelle realtà di lavoro più volte nel corso dell'anno, effettuando controlli sulle medesime questioni con effetti spesso contrastanti e senza quelle certezze che dovrebbero essere necessarie per poter mandare avanti l'attività.
"L'istituzione di un'unica cabina di regia attraverso la costituenda Agenzia Unica per le Ispezioni sul Lavoro prevista dal Jobs Act va nella giusta direzione- ha commentato Stella.

Il lavoro negli studi professionali-  Fra i temi toccati in audizione dal Presidente di Confprofessioni anche la riduzione a modelli contrattuali unici, che "se non adeguatamente ponderata, potrebbe portare ad effetti
controproducenti con limitazioni evidenti sulle possibilità di assunzione. Rileviamo d'altronde che l'opzione de lla delega nasce con l'esplicito intento di superare l'art. 18 che prevede tutele in caso di
licenziamento da strutture che impiegano un numero di lavoratori superiore a 15. Si tratta di realtà assolutamente diverse rispetto a quelle che caratterizzano il comparto degli studi professionali, in
cui le problematiche e le esigenze sono completamente differenti. Al contrario, andrebbe evitato che il nuovo contratto a tutele crescenti vada a sortire un effetto di irrigidimento nel mercato del lavoro qualora i
lavoratori impiegati da datori di lavoro con organico inferiore ai 15 dipendenti si ritrovino a dover sostenere un sistema di tutele da cui oggi sono esonerati, in quanto esclusi dall'applicazione dell'art. 18