"Valutato l’attuale andamento clinico-epidemiologico dell’infezione da SARS-CoV-2", decade l'ultimo obbligo emergenziale che era stato introdotto durante la pandemia da Covid-19.
Nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese quelle di ospitalità e lungodegenza, il Ministero raccomanda il controllo della diffusione dei virus respiratori fornendo indicazioni e raccomandazioni.
Ordinanza decaduta- Dopo la fine dello stato di emergenza mondiale, decretata dall'OMS il 5 maggio del 2023, il Ministero della Salute aveva via via allentato le misure precauzionali d'emergenza. Sopravviveva solo l'ordinanza 27 dicembre 2023 scaduta il 30 giugno 2024 e non rinnovata. Lo scenario è diverso, spiega la circolare firmata dal Capo Dipartimento Maria Rosa Campitiello, oltre alla disponibilità di vaccini contro le principali infezioni respiratorie acute virali, sono aumentate le capacità diagnostiche e le evidenze scientifiche sulla efficacia dei dispositivi di protezione individuale per ridurre la trasmissione virale.
Protezione delle vie respiratorie- Ai Direttori Sanitari in quanto "titolari delle funzioni igienico-sanitarie", è demandato il compito di valutare l’opportunità di disporre l'uso della mascherina, "nei propri contesti", tenendo conto:
-della diffusione dei virus a trasmissione aerea
-delle caratteristiche degli ambienti nonché della tipologia di pazienti
-dei lavoratori o visitatori che li frequentano
-del livello di rischio di infezione e/o trasmissione (ad esempio in presenza di sintomatologia respiratoria o in considerazione della stagionalità)
-del potenziale di sviluppo di malattia grave in caso di esposizione.
Raccomandazioni generali
• valutare l’opportunità di disporre l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie
• lavaggio frequente delle mani
• pulizia costante degli ambienti e disinfezione delle superfici con disinfettanti attivi contro i microrganismi
• adeguata ventilazione
• corretta gestione dei rifiuti.
La responsabilità di individuare le opportune misure di protezione del personale spetta ai Direttore Sanitari, ai quali compete mettere in campo "ogni misura relativa alla tutela della loro salute". Nelle strutture dove non è prevista la presenza del Direttore Sanitario questo compito spetta al legale rappresentante.
La circolare, infine, rimanda alle indicazioni pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità.
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