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PADOVA

Aviaria HPAI, biosicurezza rafforzata nel pollame

Aviaria HPAI, biosicurezza rafforzata nel pollame
Dopo la conferma di una nuova positività da H5N1 in un allevamento di tacchini nel comune di Piove di Sacco (PD) le autorità sanitarie hanno disposto il monitoraggio negli allevamenti.
Il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria presso l’IZS delle Venezie (IZSVe) ha confermato una nuova positività da virus H5N1 HPAI in un allevamento di circa 39.000 tacchini da carne nel comune di Piove di Sacco, in provincia di Padova. A seguito della convocazione dell’Unità di Crisi Regionale, le autorità sanitarie hanno disposto le azioni di gestione del focolaio e il monitoraggio negli allevamenti avicoli siti nelle zone di restrizione.


“In Europa si è osservato un cambiamento delle specie di uccelli selvatici coinvolte e una maggiore diversificazione genetica del virus H5N1 – dichiara Calogero Terregino, direttore del Laboratorio di referenza europeo (EURL) per l’influenza aviaria presso l’IZSVe – mentre in Italia quest’anno il numero di soggetti positivi tra gli anatidi è stato inferiore rispetto agli anni precedenti, nonostante l'epidemia di HPAI in Europa nel biennio 2022-2023 abbia nel complesso superato l'anno epidemiologico precedente. Gli esatti motivi non sono ancora del tutto chiari ma è probabile che molte specie aviarie stiano acquisendo una graduale resistenza verso i virus HPAI, il che rende la loro circolazione ancora più subdola e difficile da intercettare se non con un grande sforzo di campionamento”.

Nuove specie coinvolte - In questa ultima stagione invernale, in Europa si è assistito a un cambiamento delle specie più coinvolte dall’infezione dei virus HPAI, l'IZSVe registra infatti un drastico crollo dei casi identificati nei gabbiani e nelle sterne, che lo scorso inverno erano stati decimati dal virus, mentre altre specie sono state invece pesantemente colpite, come nel caso delle gru cenerine, morte a migliaia in tutta Europa.

Ritardo di positività - Altra novità rispetto agli anni precedenti è l'aumento ritardato del numero di positività ai virus HPAI negli uccelli acquatici, probabilmente a causa di un inizio più tardivo della migrazione invernale di diverse specie di uccelli selvatici per le alte temperature registrate in autunno. Negli anni precedenti l'aumento di casi positivi si registrava già all'inizio di ottobre, mentre quest'anno si è verificato solo a partire da novembre.

Anatre selvatiche - Germani, alzavole, fischioni, codoni, mestoloni, canapiglie sono tra le specie più pericolose per la diffusione dei virus HPAI. "Queste specie sono in grado di trasportare virus anche molto patogeni per il pollame senza manifestare sintomatologia" precisa l'IZS - "Per questo motivo la cosiddetta sorveglianza attiva, ossia quella rivolta sugli animali apparentemente sani, è fondamentale per identificare il virus".

Comunicato Stampa IZSVe - Focolaio a Padova