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PROTOCOLLO D'INTESA

EHD, animali dalla Francia solo con test negativo

EHD, animali dalla Francia solo con test negativo
E' stato sottoscritto un protocollo d'intesa con le Autorità Sanitarie francesi per l'importazione in Italia di animali dalle zone di restrizione francesi per EHDV.
Il Ministero della Salute, avvalendosi anche del Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche degli animali CESME presso l’IZS Abruzzo e Molise, ha elaborato e siglato un Protocollo di Intesa con la Francia, il quale prevede che gli animali provenienti dalle zone di restrizione francesi per EHDV siano introdotti in Italia, previo trattamento con insetto repellente di almeno 14 giorni seguito da un test PCR per EHDV negativo, effettuato su ciascun animale da movimentare.

Lo ha reso noto il Sottosegretario di Stato Marcello Gemmato, illustrando alla Camera le misure messe in campo dall'Italia per scongiurare l'ingresso della malattia emorragica epizootica (EHD).

Il Sottosegretario ha precisato che lo scorso ottobre, alla luce della mutata situazione epidemiologica, e nelle more della modifica della normativa all’epoca in corso, le Autorità Sanitarie della Francia hanno proposto all’Italia di individuare una soluzione temporanea per consentire la prosecuzione dei "consolidati e considerevoli" canali commerciali, a fronte dei divieti di movimentazione imposti dalle norme.

Il protocollo d'intesa sottoscritto si è reso necessario in quanto il Regolamento delegato (UE)2023/ 2515, che stabilisce prescrizioni in materia di sanità animale per i movimenti all’interno dell’Unione, prevede il ricorso a deroghe ai divieti di movimentazione dei capi delle specie sensibili provenienti da zone sottoposte a restrizione per EHDV. Ciò comporta che lo Stato Membro di origine possa autorizzare movimenti che non soddisfano le condizioni, se lo Stato Membro di destinazione accetta gli animali indipendentemente dallo stato sanitario dello Stato Membro di origine in relazione all'EHDV.

Il Ministero della salute, tuttavia, ha evidenziato "l'elevatissimo ed inaccettabile rischio correlato alla eventuale accettazione di questa condizione, sia a causa dell'ingente numero di capi introdotti in Italia, sia in relazione alla presenza nel territorio nazionale e nelle zone di destino degli animali degli insetti vettori, e tenuto conto delle esperienze in materia di Blue Tongue".