Il Governo ha accolto un ordine del giorno della Lega, impegnandosi a valutare l'adozione di misure, anche di natura finanziaria, per gli allevamenti di razze bovine autoctone.
Durante l'esame del disegno di legge "Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy" il Governo ha accolto un ordine del giorno, primo firmatario il Senatore Giorgio Maria Bergesio, per valorizzare le razze bovine italiane. Il rischio è di "perdere le posizioni rilevanti nell'ambito delle eccellenze agroalimentari italiane, a vantaggio delle carni straniere".
L'atto di indirizzo ricorda che la produzione di carne bovina in Italia copre il 50% del fabbisogno nazionale. Una cifra che sale al 74% se si considerano anche i bovini importati e poi ingrassati nei allevamenti italiani. Il 26% delle carni consumate in Italia è invece importato già macellato. Gli allevamenti di razze autoctone ( piemontese, chianina, marchigiana, maremmana, romagnola e podolica), contribuiscono all'8% del fabbisogno nazionale di carne bovina.
Da tempo, le imprese del comparto zootecnico hanno indirizzato i loro investimenti verso una maggiore qualità e sostenibilità delle produzioni, anche con riguardo al rispetto del benessere animale. Questa filiera, come già evidenziato in una interrogazione al Ministro dell'Agricoltura, necessita di essere sostenuta.