• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31311
IAA CON IL CAVALLO

Autismo, Ippoterapia verso riconoscimento Ssn

Autismo, Ippoterapia verso riconoscimento Ssn
A Fieracavalli il Ministro alle Disabilità conferma la valenza scientifica dell'ippoterapia. Presentati i risultati su soggetti autostici. I promotori chiedono il riconoscimento.


«L’ippoterapia è un'occasione importante per tante persone con disabilità, disturbi relazionali, o malattie cronico degenerative. Il contatto e l'azione con il cavallo sono un'esperienza straordinaria, non solo per la capacità terapeutica, ma proprio per sviluppare autonomie e competenze». Lo ha detto Alessandra Locatelli, ministro alle Disabilità, in visita oggi alla seconda giornata di Fieracavalli di Verona. «Le linee guida nazionali sono un punto di riferimento importante – ha continuato il Ministro – e le Regioni danno risorse proprio per sostenere le attività di ippoterapia. Bisogna continuare in questa direzione, credo che i progetti che si sono sviluppati sul territorio siano sempre i migliori e questo nasce dalla sinergia tra istituzioni, terzo settore e tanto fa anche il mondo del privato, del privato sociale».

Verso il riconoscimento scientifico delle terapie assistite con il cavallo nel trattamento dei bambini affetti da autismo. A Veronafiere sono stati presentati oggi i risultati di un anno di sperimentazione del progetto pilota “Riding the Blue” che ha l’obiettivo di far approvare dal Servizio sanitario nazionale un protocollo di riabilitazione per i disturbi dello spettro autistico. Per i bambini e i ragazzi autistici, il contatto con il cavallo rappresenta un valido aiuto per migliorare i processi motori, di socializzazione e di riduzione dello stress in famiglia. A spiegarlo sono stati il dottor Leonardo Zoccante, coordinatore del centro regionale disturbi dello spettro autistico di Verona, insieme al dottor Michele Marconi. Il progetto è stato sostenuto con una raccolta fondi da Fieracavalli, con il supporto di EY Foundation Onlus e ANGSA Nazionale. Vi hanno aderito anche la Federazione italiana sport equestri, Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, Azienda ULSS 9 scaligera e Regione del Veneto.

La sperimentazione- Il progetto ha visto la partecipazione di 60 soggetti su scala nazionale, con l’estensione della ricerca a centri ippici di altre sei regioni, oltre al Veneto: Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Campania e Sicilia. I bambini e ragazzi autistici dagli 8 ai 13 anni selezionati per il trial non dovevano aver avuto in precedenza alcun rapporto con i cavalli. Ognuno di loro, nell’arco di un anno è stato sottoposto a 20 sessioni speciali di ippoterapia, seguite da test neurofunzionali per valutare l’efficacia dell’intervento e potenziare le aree disfunzionali del soggetto. Tutti i dati raccolti dai sette centri partecipanti sono stati quindi elaborati e analizzati dal Centro regionale disturbi dello spettro autistico di Verona, grazie alla collaborazione con l’Associazione StatsImprove.

I risultati sono molto incoraggianti e confermano l’efficacia dell’intervento assistito con animali nei disturbi dello spettro autistico: «Il punteggio medio totale ricavato dalle cinque aree della scheda di osservazione si modifica positivamente nel tempo a seguito di ciascuna seduta – spiega il dottor Zoccante –, indicando un progressivo miglioramento del funzionamento globale del bambino sia per quanto riguarda il funzionamento adattivo all’ambiente, che per gli apprendimenti specifici nelle singole aree indagate, cioè interazione sociale, emotivo-relazionale, comportamentale, abilità grosso-motorie e abilità fino-motorie. Il trattamento potrebbe così, non solo rappresentare un intervento supplementare o integrativo, ma rientrare nell’ambito dei cosiddetti approcci ecologici rivolti all’autismo, recentemente considerati dalla letteratura scientifica internazionale».

Alla presentazione della sperimentazione a Fieracavalli, oltre a Leonardo Zoccante, hanno preso parte il ministro Locatelli; Luca Zaia, governatore della Regione Veneto; Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità; Federico Bricolo, presidente di Veronafiere; Marco Di Paola, presidente della FISE; Massimo Antonelli, CEO EY.
Ora l’obiettivo è a far riconoscere l’ippoterapia dal Servizio sanitario nazionale non solo come intervento integrativo, ma come un protocollo efficace nel favorire lo sviluppo delle persone affette da autismo.

Foto: Rete del Dono