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PIG BRIG

ISPRA, una trappola sperimentale per la cattura dei cinghiali

ISPRA, una trappola sperimentale per la cattura dei cinghiali
E prevista per il mese di settembre la ripresa delle attività sperimentali di trappolamento. L'ISPRA testa il metodo PIG BRIG per affinare i metodi di cattura dei cinghiali.

Da alcuni mesi, il personale di ISPRA sta testando-  presso la Tenuta Presidenziale di Castelporziano-  la funzionalità di PIG BRIG, una trappola sperimentale per la cattura dei cinghiali. La prima fase operativa del progetto sperimentale denominato  SuINNOVA - Peste Suina Africana – studio di tecnologie innovative in campo per l’eradicazione della malattia si è conclusa positivamente, con la sessione di trappolamento, tenutasi lo scorso 8 agosto presso il Parco Naturale del Bosco della Partecipanza e delle Grange Vercellesi.

La trappola PG BRIG- Il progetto, coordinato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e realizzato in collaborazione con l’ISPRA e l’Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese, prevede la sperimentazione di una trappola innovativa denominata “PIG BRIG” e la successiva comparazione, in termini di efficienza e praticità di utilizzo, con le metodologie di cattura attualmente in uso. La trappola PIGBRIG è costituita da una rete di nylon a maglia quadrata, di forma circolare, sostenuta da alberi e/o paletti e parzialmente ancorata al terreno tramite picchetti.
Questa tipologia di trappola - spiega l'ISPRA- è stata ideata appositamente per ottimizzare le catture di cinghiale in qualunque situazione ambientale (dalle aree boschive, anche montuose, alle zone paludose e/o planiziali agricole). La trappola, infatti, oltre a permettere catture multiple, offrendo la possibilità di rimuovere anche interi branchi in una sola cattura, è facilmente trasportabile e con soli 2 operatori può essere allestita in qualunque contesto.

Un manuale e percorsi formativi- Lo scopo è di valutare la capacità di cattura della PIG BRIG, la maneggevolezza e la versatilità rispetto alle condizioni locali, la possibilità di garantire le indispensabili condizioni di biosicurezza, il personale necessario, i costi di impiego. Le conoscenze pratiche acquisite nel corso del progetto verranno sintetizzate in un manuale corredato da percorsi formativi per il personale coinvolto in attività di cattura.

Ripresa a settembre- Le attività di sperimentazione riprenderanno nel mese di settembre, sulla base degli esiti "entusiasmanti" dei primi test che- riferisce ISPRA- dimostrano "la grande praticità e flessibilità di utilizzo di queste trappole, già brevettate negli Stati Uniti, in Australia e in Canada". 

Foto: ISPRA