Esentare i Veterinari dall'obbligo vaccinale: odg respinto

La Camera respinge. Non è passato l'ordine del giorno presentato dall'On Doriana Sarli per escludere i Medici Veterinari dall'obbligo vaccinale anti SARS CoV-2.

"Siamo contrari al fatto che si perseveri nell’obbligo vaccinale, considerando che, ormai, è chiaro a tutti che il vaccino non blocca il contagio, non si sa perché continuare a vessare alcune categorie". Così Doriana Sarli (Misto) ieri in Aula, dove ha presentato un ordine del giorno sull'obbligo vaccinale a carico dei Medici Veterinari. L'atto di indirizzo è stato presentato durante la conversione in legge del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24 sulla cessazione dello stato di emergenza. Contrario, a nome del Governo, il Sottosegretario Andrea Costa. Anche l'Aula ha respinto.

Se accolto, l'ordine del giorno avrebbe impegnato il Governo a valutare l'opportunità di prevedere ulteriori misure affinché sia escluso dall'obbligo vaccinale il personale medico e sanitario di cui le prestazioni lavorative prevedano la cura e l'assistenza di animali".

"Ho fatto riferimento ai medici veterinari che non hanno un rapporto di cura con il paziente, né con i pazienti fragili- ha dichiarato la deputata veterinaria- . A meno che non facciano uso abusivo della professione, essi hanno un rapporto di cura con gli animali, quindi non si riesce a comprendere. Penso che vedano un numero di esseri umani inferiore rispetto a quello che vede il commesso di un negozio".

Nel suo intervento, l'On Sarli ha segnalato all’Aula l'ordinanza del TAR della Lombardia che ha accolto il ricorso di un medico veterinario contro la sospensione disposta dall'Ordine dei Medici Veterinari di Milano.
"Ho presentato questo ordine del giorno anche per evitare che si continui nella presentazione di ricorsi - ha concluso- anche perché non c’è alcun discorso attinente alla prevenzione, alla salute o alla limitazione dei contagi con riferimento all’obbligo in generale e, in particolare, dei veterinari".

E' di oggi la notizia, riferita dalla FNOVI, che il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza dell’Ordine di Milano e sospeso l'ordinanza del Tribunale Amministrativo lombardo.