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GLI IPPOPOTAMI DI ANVERSA

Vigilanza veterinaria e ricerche su Covid negli zoo

Vigilanza veterinaria e ricerche su Covid negli zoo
La rilevazione dei primi ippopotami infettati da SARS CoV-2, si deve ad attività di ricerca e di vigilanza veterinaria. Gli studi negli zoo possono accrescere le conoscenze sul virus.


Vengono dal laboratorio veterinario nazionale del Belgio le conferme sui due ippopotami dello zoo di Anversa infettati da SARS CoV-2. Imani e Hermien, questi i nomi dei due esemplari, non mostrano sintomi eccetto rinorrea. Gli animali si trovano in isolamento. "È grazie alla vigilanza del Veterinario dello zoo Francis Vercammen (foto, che è stato possibile individuare questi casi- riferisce una nota dello zoo, dove dal 2020 è in corso il monitoraggio di tutti i mammiferi presenti nella struttura in collaborazione con l'Università di Anversa.

Il test- L'anno scorso i test non avevano segnalato alcun caso di infezione da SARS CoV-2.  Questa volta le cose sono andate diversamente: "I due ippopotami hanno espulso morva che ho testato precauzionalmente e il risultato è stato negativo -dichiara Vercammen- ma poi ho deciso di sottoporre i campioni al test per COVID-19, che ha dato questo risultato sorprendente. Per quanto ne so- ha aggiunto- questa è la prima contaminazione identificata in questa specie. In tutto il mondo, questo virus è stato segnalato principalmente in grandi scimmie e felini"-

Misure precauzionali. Lo zoo di Anversa ha adottato una serie di misure supplementari di sicurezza. Il Veterinario spiega che la zona che custodisce gli esemplari "è stata chiusa al pubblico, mentre gli handler a sono stati testati e sono risultati negativi. Tutti gli addetti a contatto con gli animali - oltre a indossare un mascherina e disinfettare le calzature- indossano occhiali di sicurezza, indumenti protettivi aggiuntivi ed evitano il contatto con altri handler e con altri animali”. Intanto, "Hippos Hermien (41) e Imani (14,5) non mostrano altri sintomi della malattia, ma sono sotto la stretta supervisione dei loro handler. L'edificio riaprirà quando i  test saranno nuovamente negativi".

Gli addetti dello zoo si sottopongono a un test rapido giornaliero e seguono il protocollo di sicurezza anti- Covid.  Alla minima comparsa dei sintomi, "rimarranno a casa in quarantena e si sottoporranno a un test PCR. Come ormai succede a tutti. La sicurezza di persone e animali rimane la massima priorità allo ZOO Anversa".

Risvolti di gestione- Il team dello zoo intende evitare al massimo casi di infezione, "perché potrebbe mettere in pericolo non solo la salute e la vita dell'animale in questione, ma anche quella dell'intero gruppo"- spiega Vercammen, evidenzianto ulteriori risvolti. “In teoria possiamo mettere in quarantena gli animali, ma in alcuni gruppi con forti legami familiari non è certamente auspicabile- afferma. Rimuovere temporaneamente un esemplare da una famiglia di gorilla, per esempio, può sconvolgere la gerarchia. Inoltre, può darsi il caso che un animale malato abbia già infettato gli altri prima che i sintomi siano visibili. D'altra parte, non vogliamo nemmeno mettere in pericolo gli altri individui della famiglia lasciando un animale malato al loro interno. Una questione molto complessa", spiega il veterinario.

La causa del contagio- L'origine dell'infezione non è nota. Nessuno fra i caregiver dello zoo ha recentemente contratto la malattia, nè mostra alcun sintomo riconducibile a Covid. È possibile che fossero portatori asintomatici e che inconsapevolmente abbiano trasmesso il virus agli animali? "Per ora è impossibile dirlo"- afferma una nota dello zoo.

Ricerche su Covid- Nello zoo di Anversa e in quello di Planckendael nessun altro animale risulta positivo, ma l'assenza del virus SARS-CoV-2- spiegano i ricercatori-  non significa che gli animali ne siano completamente privi. Secondo i ricercatori, potrebbe essere utile ripetere i test perché emergono continuamente nuove mutazioni del virus COVID-19. “Ancora non sappiamo tutto quello che c'è da sapere su questa pandemia - afferma il professor Erik Verheyen che guida il team di ricerca.
I ricercatori dello zoo sono convinti che raccogliendo maggiori informazioni sulla trasmissione  dall'uomo agli animali sia possibile anche ricavare informazioni utili per le specie in natura. Quando si conosca la probabilità di infezione in alcune popolazioni di animali selvatici attraverso lo studio negli zoo, si può anche comprendere le misure e gli accorgimenti da avere nei loro loro habitat naturali, sia da parte delle popolazioni che dei ricercatori.

Les hippopotames du ZOO d'Anvers testés positifs au Covid-19
Covid research in zoo mammals