Sancita l'intesa sull'utilizzazione dei fondi speciali a sostegno delle filiere zootecniche. Le Regioni chiedono un aumento del plafond per le vacche da latte e interventi sulla filiera bufalina.
La Conferenza delle Regioni ha sancito l'intesa sui fondi per la competititivà delle filiere zootecniche e per il recupero delle perdite causate dalla pandemia. L'intesa- sancita in agosto e pubblicata oggi- è stata subordinata ad alcune richieste su cui è stato acquisito l'assenso del Governo. In particolare l'intesa riguarda il decreto del ministro delle politiche agricole che dovrà definire le modalità di utilizzazione del fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere zootecniche.
Aumenti e riduzioni di plafond- La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l’intesa subordinata all’accoglimento di alcune modifiche nei plafond degli aiuti finanziari: - aumento per la filiera di allevamento delle vacche da latte da 24 a 26 milioni di euro, in ragione dell’ampliamento della base produttiva; - riduzione per la filiera delle carni bovine di età inferiore a 8 mesi da 7,5 a 6,5 milioni di euro; - riduzione per la della filiera suinicola da 17 a 16 milioni; La riduzione è dovuta al fatto che entrambe le filiere interessate sono già considerate negli aiuti previsti dal Fondo emergenziale per le filiere in crisi (DM 23/07/2020).
Filiera bufalina- La Conferenza chiede inoltre al Mipaaf di intervenire per la filiera bufalina con il Fondo per la competitività delle filiere (DM 3 aprile 2020)
Crisi e calo export in pandemia- Gli aiuti sono concessi in considerazione della "grave crisi di mercato del settore agroalimentare arrecata dal blocco delle attivita' commerciali, dalla riduzione delle attivita' produttive e dalla forte riduzione degli scambi commerciali con i paesi esteri determinata dalla pandemia causata dal COVID-19". Inoltre, alcune filiere produttive necessitano di strumenti normativi che consentano di aumentare la competitivita' della produzione anche per fare fronte alle emergenze o a situazioni di crisi di mercato impreviste".