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DL SANZIONI

Sicurezza alimentare, modifica "diffida" non riduce rigore

Sicurezza alimentare, modifica "diffida" non riduce rigore
Il decreto che ripristina la disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare supera il vaglio delle Commissioni Sanità e Agricoltura del Senato.

Il decreto legge del Ministro Marta Cartabia recante misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare è all'esame del Senato con le modifiche apportate dalla Camera. Fra queste figurano correttivi all'istituto della "diffida", apprezzati in Commissione Agricoltura dove il testo ha ricevuto parere favorevole.

L'articolo 1-ter - inserito nel corso dell'esame presso la Camera - interviene sull'articolo 1 del decreto-legge n. 91 del 2014 modificando la disciplina che, nel settore agroalimentare, consente di escludere in presenza di particolari condizioni l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie a fronte dell'ottemperanza alle prescrizioni impartite dall'autorità di controllo (cosiddetta diffida).

Il relatore in Commissione Agricoltura Mino Taricco (PD) è intervenuto per dichiarare che "non è vero , come affermato da qualcuno, che la nuova disciplina sia meno rigorosa di quella precedentemente in vigore". In particolare, ha spiegato, "se da un lato viene ampliato il numero di soggetti che possono avvalersi di tale istituto, dall’altro viene ridotto da 90 a 30 giorni il termine per adempiere alle prescrizioni stabilite dalla norma". Viene anche previsto - ha aggiunto il relatore- che nel caso di mancato adempimento entro il termine di 30 giorni sia ripristinata la multa originaria eliminando tuttavia la possibilità di avvalersi delle agevolazioni previste dalla legge per il pagamento in misura ridotta.

Il Dl Cartabia ha ricevuto anche il via libera della Comissione Igiene e Sanità, che ha evidenziato come il provvedimento sia volto a evitare che rilevanti settori relativi alla produzione e alla vendita delle sostanze alimentari e delle bevande restino privi di tutela sanzionatoria, con pregiudizio della salute dei consumatori. La Commissione ha inoltre rilevato "che occorre scongiurare l'abuso, nel settore alimentare, di pesticidi e antibiotici".