Ispezioni frontaliere, dal 20 marzo le faranno i PCF

Entrerà in vigore dal 20 marzo il decreto nazionale che istituisce i Posti di Controllo Frontalieri per i controlli sanitari ufficiali sugli animali e sulle merci che entrano nell’Unione.

Il decreto legislativo 2 febbraio 2021 n. 24 è uno dei primi decreti nazionali che applicano all'Italia il nuovo Regolamento europeo sui controlli ufficiali 2017/625. Dal 20 marzo, l'Italia accorpa le funzioni dei PIF (Posti di Ispezione Frontalieri) e gli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera (USMAF) che confluiranno nei Posti di Controllo Frontalieri (PCF). Lo prevede il nuovo regolamento europeo, con l'obettivo di  migliorare i controlli ufficiali dell’Unione, garantire una distribuzione ottimale delle risorse  e facilitare la verifica dell’attuazione della legislazione dell’Unione in materia di filiera agroalimentare.

I PCF rispondono all'esigenza di istituire, "in sostituzione dell’attuale quadro normativo frammentato relativo ai controlli", un sistema integrato in modo da gestire tutte le partite in ingresso nell'Unione.

Dal 20 marzo ai Posti di Controllo Frontalieri (PCF) sono trasferite
-le competenze dei controlli all’importazione degli alimenti non di origine animale e dei materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (MOCA)
-le altre competenze attribuite ai PCF dal regolamento (UE) 2017/625 riguardanti gli animali, gli alimenti di origine animale, i mangimi, i sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati, per verificarne la conformità alla normativa dell’Unione europea.

I controlli ufficiali eseguiti su animali e merci che entrano nell’Unione da paesi terzi sono di importanza fondamentale poiché tali controlli ne garantiscono la conformità alla legislazione applicabile all’interno dell’Unione e in particolare alle norme stabilite per tutelare la sanità umana, animale e vegetale, il benessere degli animali, nonché l’ambiente dai rischi derivanti da OGM e prodotti fitosanitari.