OIE, FAO e OMS raccomandano di migliorare la sorveglianza dell'interfaccia uomo-animale in tutti i Paesi con serbatoi animali sensibili e in particolare negli allevamenti da pelliccia.
Tutta la comunità della ricerca scientifica è incoraggiata da OIE, FAO e OMS a valutare la suscettibilità a SARS-CoV-2 di tutti gli allevamenti di specie da pelliccia, non solo di visoni. Le raccomandazioni pubblicate a fine gennaio dalle tre sigle e rilanciate oggi ai media mettono al primo posto l'applicazione di rigorose misure di biosicurezza sanitaria contro SARS-CoV-2 negli allevamenti da pelliccia di specie appartenenti alle famiglie Mustelidae, Leporidae e Canidae (inclusi procione, volpe, zibellino, visone, furetti e conigli) per limitare il rischio di spillover.
Alla comunità globale e OIE, FAO e OMS raccomandano di migliorare la sorveglianza dell'interfaccia uomo-animale e di predisporre misure di contenimento rapido a livello locale e nazionale.
Ad oggi, non è ancora pienamente nota la patogenicità delle varianti SARS-CoV-2, specialmente in animali da pelliccia d'allevamento, nè la modalità di trasmissione, l'incubazione e la durata dell'infezione. Anche sul rischio di trasmissione agli animali selvatici sensibili "sono necessari ulteriori studi scientifici".
Raccomandata l'adozione di un approccio one health e di un sistema di allerta precoce e sorveglianza dei casi anche nei lavoratori, ai quali garantire dispositivi di protezione individuale. I test sugli animali allevati dovrebbero essere basati sul rischio. Negli allevamenti da pelliccia focolai di SARS-CoV-2, vengono raccomandati, oltre al sequenziamento del virus, l'analisi filogenetica e il confronto delle sequenze genetiche allo scopo di comprendere la direzione dell'infezione (animale-animale, animale-uomo, uomo-animale e umano-umano) e identificare e valutare eventuali mutazioni.
Il campionamento e i test rivolti a specie selvatiche sensibili e altri animali in libertà nelle vicinanze degli allevamenti infetti dovrebbero essere basati su criteri di vicinanza gerografica e in collaborazione con le autorità veterinarie e della fauna selvatica.