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PIANO ANTI VARROA 2019

Varroatosi: gestione del farmaco e controlli nel piano 2019

Varroatosi: gestione del farmaco e controlli nel piano 2019
La Varroatosi è uno dei principali problemi sanitari dell'apicoltura italiana. Linee guida alle Regioni per il piano anti-varroa del 2019.

Il Ministero della Salute ha quindi ritenuto necessario avviare un piano nazionale di interventi anche per il 2019. Nella circolare inviata a fine aprile ai Servizi Veterinari regionali, la Direzione Generale della Sanità Animale fornisce delle linee guida per  ridurre i danni provocati da questo parassita e limitarne i rischi di diffusione.

I trattamenti farmacologici sono uno dei principali strumenti di lotta, ma "a condizione che siano eseguiti tenendo conto dei cicli riproduttivi di Varroa sp. ed effettuati capillarmente sul territorio secondo determinate tempistiche". La nota ministeriale considera "di primaria importanza che le attività messe in atto dai sinogli apicoltori  non siano tra loro slegate e scoordinate, pena il rischio dei ben noti fenomeni di reinfestazione che rendono più difficile la lotta a questo parassita".

Massima sinergia - Una efficace attività di controllo "può essere raggiunta solo ricercando la massima sinergia tra tutti gli attori coinvolti nel settore, siano essi apicoltori, tecnici, veterinari aziendali, personale delle loro organizzazioni professionali, degli enti di ricerca in campo apistico, del SSN e delle Regioni".  Oltre alle autorità regionali, aegli IZS e alle ASL, il coordinamento deve includere  anche le Associazioni degli apicoltori "che tramite le proprie
professionalità veterinarie possono fornire indicazioni circa le tempistiche e le tecniche apistiche più adatte nonché evidenziare eventuali problematiche connesse all’uso di medicinali veterinari".

Farmacovigilanza- Il Ministero della Salute sottolinea l’importanza di segnalare ogni sospetta reazione avversa connessa all’impiego di un medicinale veterinario che si manifesta sull’animale o sull’uomo o l’eventuale mancanza di efficacia utilizzando il sistema nazionale di farmacovigilanza veterinaria.
 
I  piani di controllo delle Regioni "devono tenere conto dell’eventuale introduzione di nuovi farmaci nonché di nuove tecniche di trattamento o controllo e devono essere capillarmente diffusi agli apicoltori per affrontare le ben note criticità connesse alla mancata o errata esecuzione dei trattamenti o la mancata contemporaneità degli stessi. Tale attività di informazione dovrà essere svolta dalle Associazioni ma anche dalle ASL con l’obiettivo di raggiungere anche coloro che risultano non associati". Gli obiettivi minimi dei piani regionali sono così elencati dalla Direzione ministeriale:

1) l’esecuzione negli apiari di almeno due trattamenti antivarroa all’anno da effettuarsi il primo nel periodo primaverile estivo e il secondo nel periodo autunno-invernale. Una eventuale modifica di tale programma potrà essere ipotizzata in funzione di stagionalità particolari o sulla base di evidenze portate avanti dalle Associazioni. Nel caso il mancato rispetto del numero di trattamenti previsto sia dovuto all’utilizzo di tecniche particolari da parte di singoli apicoltori, le stesse dovranno essere proceduralizzate e verificate anche con esami clinici da parte del veterinario ufficiale.

2) l’adozione di un criterio di contemporaneità in relazione alle tempistiche e ai territori sottoposti atrattamento al fine di ridurre al minimo i fenomeni di reinfestazione (quanto meno fissando delle date limite per ciascun territorio, entro cui i 2 trattamenti siano eseguiti).

3) l’attuazione di detti piani dovrà essere accompagnata alla pianificazione ed esecuzione di controlli finalizzati a verificare la rispondenza di quanto programmato. Tali controlli, basati sul rischio potranno essere sia di tipo clinico, finalizzati a verificare il livello di infestazione (ed in particolare la presenza di forme cliniche gravi oppure di tipo documentale.
La nota ribadisce l’obbligo di tenuta delle registrazioni dei medicinali veterinari nella produzione primaria e stabilisce che i controlli dovranno prevedere anche la gestione delle non conformità, tanto di tipo clinico/ispettivo, che documentale.

Considerata la complessità del quadro normativo legato all’OM 17 febbraio 1995 (Norme per la profilassi della varroasi) il Ministero della Salute suggerisce che le linee di  indirizzo per la gestione delle non conformità, siano indicate dalle stesse regioni, con consultazione dei veterinari Asl referenti per il settore apistico, all’interno dei piani che si andranno a realizzare o in note a questi relative.
Le Regioni trasmetteranno alla DGSAF i propri piani al fine di poter aggiornare in futuro le linee guida finalizzate al controllo di questo parassita.

Per facilitare la stesura di detti piani antivarroa su base regionale, la nota ministeriale allega il documento aggiornato redatto dal Centro di referenza nazionale dell’apicoltura nel quale si riportano i prodotti antivarroa autorizzati nonché dettagliate istruzioni sui programmi di trattamento.

pdfNOTA_DGSAF_CONTROLLO_VARROA_2019.pdf138.01 KB

pdfLINEE_GUIDA_PIANO_ANTI_VARROA_2019.pdf414.97 KB