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DOPO IL CASO DI ANCONA

Maltrattamento animale, DGSAF: classificheremo gli allevamenti

Maltrattamento animale, DGSAF: classificheremo gli allevamenti
Quello di Ancona è un grave caso di maltrattamenti che danneggia la suinicoltura italiana. Intervento pubblico del Ministero della Salute.


La Direzione Generale della Sanità animale si è attivata “per acquisire ogni ulteriore utile informazione al fine di segnalare all’autorità giudiziaria comportamenti così gravi che danneggiano l’immagine della suinicoltura italiana".

Dopo le immagini e le notizie di stampa sul caso di maltrattamenti in provincia di Ancona, il Ministero della Salute è intervenuto pubblicamente a precisare che in Italia si sta lavorando per la classificazione degli allevamenti "secondo i più rigorosi parametri di salute e benessere animale rispetto a quelli dettati dalla normativa nazionale e comunitaria”.

Nei giorni scorsi, la stampa aveva riferito di un episodio di abbattimento di maiali in allevamento con metodi non consentiti da parte di personale addetto alla gestione degli animali in allevamento.Oltre le immagini molto forti "che evidenziano l’uso di pungoli, scivolamenti e manipolazioni inopportune degli animali", attraverso l’audio "si apprezzano vocalizzazioni strazianti che dimostrano chiaramente oltre l’insensibilità degli operatori insufficiente formazione degli stessi a trattare gli animali secondo i principi etologici e fisiologici della specie"- scrive la Direzione ministeriale.

Secondo le disposizioni comunitarie per i soggetti di peso inferiore ai 5 kg è ammesso un colpo di percussione alla testa che comunque deve essere praticato da personale di provata esperienza. Invece, le immagini trasmesse "documentano una condizione penalmente rilevante di cui agli articoli 544-bis (uccisione di animali) e 544-ter (maltrattamento di animali), oltre alla non osservanza delle disposizioni previste dal d.lgs. 122/2011 (atto di recepimento della direttiva 2008/120/CE) con irrogazione delle sanzioni amministrative".

Nella nota si ricordano le norme stringenti che regolano anche l’abbattimento di capi di bestiame ricordando che “di norma la vigilanza e la verifica della osservanza delle disposizione di legge spetta ai Servizi veterinari competenti per territorio della Azienda sanitaria locale”.