• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31397
EMILIA ROMAGNA

Accordo per la certificazione degli 'allevamenti del benessere'

Accordo per la certificazione degli 'allevamenti del benessere'
La cooperativa lattiero-casearia "Centrale del Latte di Cesena" utilizzerà sui suoi prodotti il logo “Gli Allevamenti del Benessere”  

Il logo è registrato e di proprietà di AIA ( Associazione Italiana Allevatori) e la certificazione è rilasciata da Dqa, il Dipartimento qualità agroalimentare, "ente terzo di certificazione del Sistema Allevatori di AIA". Lo rende noto una nota stampa di AIA.

“Gli Allevamenti del Benessere” nascono insieme a ARAER l’Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna, con la quale la Centrale del Latte di Cesena ha raggiunto un accordo, "il primo nel suo genere in Emilia Romagna" che "sancisce un importante precedente, perché attraverso l’adozione del Disciplinare di produzione “Gli Allevamenti del Benessere ” il latte e i prodotti trasformati dalla Centrale del Latte di Cesena garantiranno al consumatore il rispetto di un’importante serie di garanzie aggiuntive sulla qualità e sul rispetto delle normative in materia di benessere animale".

Per Maurizio Garlappi (Presidente di Araer e vicepresidente A.I.A) questo accordo "è l’eccezionale risultato dell’attività che l’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna garantisce a tutti gli allevatori, e in particolare a quelli dell’area romagnola, attraverso un presidio costante e un’offerta di servizi completa. È proprio grazie ai controlli effettuati nelle stalle dal nostro personale tecnico - dichiara- che oggi è possibile certificare i nostri allevatori e dare la possibilità alla loro cooperativa di valorizzare il latte e i prodotti trasformati".


“La valutazione e la certificazione dello stato di benessere delle bovine in produzione negli allevamenti che aderiscono a questo progetto – ha affermato il direttore del Dqa, Michele Blasi– avviene applicando un protocollo elaborato dal Centro di referenza nazionale per il benessere animale (CReNBA) di Brescia, a cui si associa l’indice calcolato per ogni singola azienda ottenuto attraverso l’elaborazione dei dati rilevati periodicamente con l’attività dei Controlli funzionali effettuati dai tecnici Araer. Ciascuno dei due indici prevede 5 aree di pertinenza. Per il protocollo CReNBA vengono considerati il management aziendale compreso il personale dipendente, le strutture e le attrezzature aziendali, il comportamento degli animali in presenza dell’uomo, la biosicurezza e il controllo delle condizioni ambientali. I 5 indicatori che vengono invece considerati per valutare l’indice aziendale sui controlli funzionali effettuati su ogni singola bovina riguardano la regolarità dell’attività riproduttiva, la longevità, le condizioni sanitarie dell’apparato mammario e, in base al rapporto grasso/proteine rilevato nel latte, lo stato di chetosi e acidosi. L’elaborazione dei valori registrati, effettuata solo ed esclusivamente da veterinari validati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, scaturisce in un punteggio che, nella valutazione massima, si traduce in ‘condizione ottimale di benessere’ mentre in quella minima in ‘condizione a forte rischio di benessere’. Il rilascio della certificazione finale di idoneità avviene quando l’azienda soddisfa un valore complessivo di benessere animale superiore al 60%”.

Nel 2017 il fatturato della Centrale del Latte di Cesena ha superato i 13 milioni di euro; la prospettiva, per l’anno in corso, è di raggiungere i 14 milioni. Il direttore Daniele Bazzocchi entra nel dettaglio: "Ogni anno, mediamente, lavoriamo 8 milioni di litri di latte, destinati per il 40% circa alla produzione di latte alimentare, mentre oltre il 50% viene trasformato in formaggi freschi e stagionati, primo fra tutti lo squacquerone". La produzione si estenderà a breve anche alla produzione del gelato.

Tutti i soci conferenti "hanno aderito con entusiasmo a questa iniziativa" che per il Direttore Araer Claudio Bovo  risponde "a una sempre più impellente richiesta del consumatore che oggi, insieme alla qualità, vuole certezze e informazioni chiare sulle condizioni di allevamento del bestiame”.