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LA RICERCA

Antiparassitari veterinari: una possibile protezione anche per l'Uomo

Antiparassitari veterinari: una possibile protezione anche per l'Uomo
I composti a base di isossazolo, attualmente venduti come prodotti veterinari, potrebbero anche funzionare negli esseri umani.

Le medicine già utilizzate per  proteggere gli animali domestici da pulci e zecche potrebbero offrire una protezione simile negli esseri umani contro malattie diffuse da parassiti, come Zika e malaria. E' quanto suggerisce un nuovo studio condotto dai ricercatori di Calibr and Scripps Research (Usa) e TropIQ
Health Sciences (Paesi Bassi). La ricerca, pubblicata su Proceedings  of the National Academy of Sciences e ripresa dal 'Time', evidenzia come i composti a base di isossazolo, attualmente venduti come prodotti veterinari, potrebbero anche funzionare negli esseri umani per uccidere i parassiti come le zanzare che diffondono malattie.

Per raggiungere questi risultati, i ricercatori hanno testato due noti antiparassitari per animali domestici su zanzare che diffondono malaria e sulle pulci della sabbia, scoprendo che i farmaci erano efficaci nell'uccidere gli insetti che consumavano i composti attraverso campioni di sangue umano. Basandosi su proiezioni simulate al computer, gli studiosi hanno inoltre stimato che la somministrazione di questi farmaci a circa un terzo delle popolazioni che abitano nelle aree soggette a focolai di Zika, potrebbe prevenire fino al 97% delle infezioni. Nelle zone in cui la malaria è stagionale (come Senegal, Sudan, Madagascar, Namibia, Botswana e Zimbabwe) i ricercatori hanno stimato che dare il farmaco a circa un terzo delle persone in quelle aree potrebbe prevenire oltre il 70% dei nuovi casi.

Negli animali - spiegano - questi farmaci uccidono i parassiti danneggiando il sistema nervoso degli insetti. Se questo effetto dovesse rivelarsi sicuro ed efficace anche negli esseri umani, i ricercatori suggeriscono che, quando un insetto che diffonde malattie morde una persona che ha assunto il farmaco, quell'insetto morirebbe prima di poter mordere un'altra persona. Inoltre, una singola dose orale del farmaco da meno di 500 mg potrebbe fornire protezione da 50 a 90 giorni negli esseri umani. Per dimostrare la sicurezza e l'efficacia dell'isossazolo sull'uomo sono necessari ulteriori studi -ricordano - ma il fatto che questo prodotto sia già sul mercato per gli animali potrebbe ridurre di due, tre anni il processo di sviluppo di farmaci per l'uomo. Al momento - concludono - sono state avviate e
prime fasi della pianificazione di uno studio su volontari sani.(AdnKronos Salute)

Repurposing isoxazoline veterinary drugs for control of vector-borne human diseases