Antibiotici, OCSE: in Italia eccessi prescrittivi e di spesa

In Italia, il numero di antibiotici prescritti è "ancora molto alto con 27,5 dosi giornaliere per 1000 persone". E' il quarto più alto nell’OCSE.
Gli antibiotici dovrebbero essere prescritti solo quando sono "assolutamente necessari". E invece ci sono ancora grosse differenze nei comportamenti prescrittivi dei Paesi analizzati dall'OCSE. In Europa, " Grecia e Francia riportano volumi molto al di sopra della media OCSE".

Quanto all'Italia (v. scheda), "il numero di antibiotici prescritti rimane molto alto con 27, 5 dosi giornaliere per 1000 persone, il quarto più alto nell’OCSE". Il Rapporto Health at a Glance 2017, pubblicato dall' Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) mette anche in luce che "gli sprechi nella spesa sanitaria possono essere ridotti affrontando il problema delle prescrizioni di antibiotici, per le quali l’Italia registra il quarto tasso più alto nell’OCSE".

Un piano di prevenzione quadriennale per la resistenza agli antimicrobici (AMR) è stato introdotto nel 2014, e un nuovo piano, che include molte delle priorità evidenziate dal piano d’azione globale per la AMR dell’OMS, sarà introdotto nel 2018.

Sulla "grave questione dell’antibiotico resistenza", il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin , ha ricordato l'impegno dell'Italia allo scorso G7 Salute di Milano. Commentando il dato dell'OCSE ha aggiunto che una settimana fa, "è stato varato un innovativo Piano d’azione con misure specifiche (che coinvolgono tutti gli attori: dalle strutture ospedaliere, ai medici, fino ai pazienti) per evitare gli abusi, incentivare la ricerca e soprattutto spingere ad un utilizzo più appropriato degli antibiotici, una freccia preziosa contro le infezioni che non possiamo permetterci di vedere spuntata”.

Ciclo di workshop nelle capitali europee- Intanto la Commissione Europea ha annunciato un ciclo di workshop da dicembre fino a marzo 2019 sull'antibioticoresistenza. Prima tappa a Praga, poi in varie capitali europee come Madrid, Copenhagen, Praga, Zagabria, Stoccolma e Sofia. L'obiettivo è di fare il punto delle conoscenze in campo umano e veterinario.