• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31380
RICERCA

Il cavallo riconosce le persone con traumi mentali

Il cavallo riconosce le persone con traumi mentali
I cavalli sanno distinguere una persona traumatizzata o in stato di shock? Primi risultati sperimentali portano verso una risposta affermativa.
E' stato pubblicato un primo resoconto delle ricerche condotte da Katrina Merkies (University of Guelph) per comprendere se i cavalli sono in grado di percepire traumi psicologici di diversa natura vissuti dagli esseri umani, come ad esempio i disturbi causati da stress post traumatico (PTSD: Post Traumatic Stress Disorder).

L'aggiornamento sull'avanzamento delle conoscenze disponibili è a cura di Sofia De Simone e Gianluigi Giovagnoli (Dipartimenti Veterinario e Tutela del Cavallo F.I.S.E.) che spiegano lo stato dell'arte, commentando che "ci si avvicina a comprovare in modo inequivocabile l’efficacia e l’importanza della “Pet-Therapy”. Questo anche perché forse l’uomo ha sempre più bisogno di un qualcuno –il cavallo nel nostro caso- che, al di là delle circostanze, non finga, non menta e che nel suo essere semplicemente “vero” possa rappresentare “il suo specchio”. Non solo un modo per capirsi, ma - ed è qui dimostrato - per essere compreso e “accettato” (i cavalli stavano più vicini alle persone affette da PTSD), andando oltre le dissimulazioni che i soggetti hanno adottato per comportarsi come le persone affette da PTSD".

La ricerca- Sotto la regia di Katrina Merkies, sono state analizzate le interazioni uomo-cavallo dal punto di vista degli animali, alternando 8 persone all’interno di un tondino con i diversi equidi a loro assegnati in modo casuale. Di queste 8 persone, 4 non soffrivano di disturbi o traumi ma erano state istruite a muoversi come le altre 4 persone che invece soffrivano di PTSD. Nell’ambito di questi due gruppi (di 4 persone ciascuno) 2 erano esperti di cavalli e 2 no, così da essere equamente distribuiti. Per gli scopi della ricerca, di ogni cavallo sono stati analizzati i seguenti parametri: salivazione, battito cardiaco, movimenti del corpo, la posizione di testa e orecchie e suoni e vocalizzazioni emesse. Si voleva infatti scoprire se i cavalli avessero risposto in maniera differente a seconda del diverso vissuto delle persone.

Il comportamento del cavallo- In presenza di un qualsiasi umano, rispetto al comportamento valutato quando erano da soli, i cavalli hanno tutti mostrato movimenti più lenti, riduzione delle vocalizzazioni, della masticazione a vuoto, della frequenza cardiaca e la testa era portata più basso. Tuttavia quest’ultima, in presenza delle persone traumatizzate (esperte o non esperte) era sempre posizionata un poco più in alto rispetto a quando erano con le persone non traumatizzate. Inoltre, quando tra le persone esperte di cavalli vi erano le traumatizzate (PTSD), i cavalli si avvicinavano più rapidamente, orientando le loro orecchie e stando loro più vicini. Viceversa, quando erano in presenza di persone inesperte i soggetti hanno mostrato un abbassamento della frequenza cardiaca, anche se gli umani mostravano un aumento della loro frequenza. Quest’ultimo dato lascerebbe intendere che i cavalli siano più attenti verso chi ha maggiore esperienza nel lavorare con loro, ma che però siano più rilassati se e quando insieme a persone più inesperte.

Pregi  e limiti- "Anche se questa ricerca presenta un evidente limite - annotano De Simone e Giovagnoli- dato dai pochi soggetti analizzati in ciascuna categoria (4 esperti, 2 con PTSD e 2 senza traumi, contro 4 non esperti, di cui 2 con PTSD e 2 senza traumi), ha il pregio di indicare una strada che appare essere fondamentale, non solo nelle Attività Assistite in ambito Equestre, ma in tutta la relazione uomo-cavallo: avere coscienza che il cavallo riconosce le emozioni umane. Ma del resto già gli studi sul cavallo “clever” Hans ce lo fecero sperare (si veda per es. P. Baragli e M. Pagliai 2017)".

Study explores whether horses can sense mental trauma in humans, February 26, 2017