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SCUOLA NOVA FOODS

Informatori veterinari: il gorilla c’è ma non si vede

Informatori veterinari: il gorilla c’è ma non si vede
Il Centro Studi di Palazzo Trecchi ospita oggi un corso di formazione per Informatori Veterinari per superare la “cecità non intenzionale”.
Lo organizza la Scuola di Nutrizione Trainer di Nova Foods per sviluppare abilità che migliorano il servizio al cliente, ma che possono trovare applicazione pratica nella vita e nella professione in senso lato. Una platea di discenti veterinari è impegnata nell’apprendimento di tecniche relazionali, utili non solo in quanto informatori veterinari. Infatti i relatori, Nicola Riva e Lucia Giovannini, hanno aperto il corso incoraggiando i presenti con un messaggio sempre più attuale e universalmente valido per la professione veterinaria: aprirsi a nuovi spunti professionali.

Ideatrice del corso è Paola Badiale, Sales Director di Nova Foods: “Abbiamo una formazione accademica che non ci dà competenze relazionali e d’altra parte un grande bisogno di aprirci nuove strade di affermazione professionale, soprattutto in questa fase economica e sociale, in cui la percezione della crisi sta spingendo verso una spiccata sensibilità nella gestione dei rapporti professionali e personali e in cui gli sbocchi occupazionali vanno cercati e costruiti, aprendosi al nuovo”. Del resto, è nientemeno che Einstein- ricordano i relatori- a dire che “follia è fare sempre le stesse cose”.

Forti di un curricula di prestigio internazionale nel campo delle scienze della comunicazione, Riva e Giovannini citano la Harvard Business Review- la più importante rivista di management più influente e diffusa al mondo- con la semplicità di chi conosce la materia tanto a fondo da poterci “giocare”. La loro formula didattica, fatta di teoria e di pratica, passa anche per l’esperienza diretta di concetti come la “maledizione della conoscenza” e la “cecità non intenzionale”, tramite video-esercitazioni che permettono di sperimentare su di sé limiti e potenzialità delle dinamiche relazionali e percettive.

La “maledizione della conoscenza” è sicuramente un limite quando il “sapere tutto” ci rende esperti, frena l’apprendimento e crea pregiudizi: la mente di un principiante può rivelarsi più fertile di quella di un esperto, avvertono i relatori, che invitano a “svuotare la mente, senza buttare via quel che si conosce”; la “cecità non intenzionale” è invece quell’inganno psicologico che non ci fa vedere quel che è davanti ai nostri occhi malgrado sia enorme e vistoso come il gorilla nero che appare all’improvviso in una video-esercitazione che ha impegnato i veterinari in platea a contare i palleggi di una squadra di basket, uno sforzo di  concentrazione che non permette- alla stragrande maggioranza- di vedere il mastodontico ingombro di gioco.

Una lezione per Informatori Veterinari e per tutti, che insegna a non focalizzarsi su ciò che si conosce già o su un solo aspetto della realtà, perché il rischio è quello di non vedere nuove opportunità di sviluppo professionale, nemmeno quando sono grandi e grosse come un gorilla.