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ORDINANZA

Orso aggressore, Rossi: decideremo "in via autonoma"

Orso aggressore, Rossi: decideremo "in via autonoma"
Il presidente della Provincia Autonoma di Trento ha firmato un'ordinanza che prevede la cattura e la messa in cattività dell'orso.

L'esemplare- non ancora identificato- potrebbe essere abbattuto. Rossi ha rilasciato una dichiarazione molto ferma: "Siamo di fronte ad un episodio molto grave rispetto al quale non è opportuno fare strumentalizzazioni. Per prima cosa ho voluto informare sull'accaduto in base ai rilievi e alle verifiche fatte dalle autorità competenti. Sulla base di queste informazioni il dibattito si è sviluppato e io lo ho ascoltato. Le decisioni che adotteremo saranno basate sullo stesso principio adottato lo scorso anno in agosto quando si verificò l'altra aggressione: di fronte ad un fenomeno che è dentro le logiche naturali si valuta la gravità e prima viene la vita e la sicurezza delle persone e poi viene la conservazione della natura".

Come noto, nei giorni scorsi si è verificata un'altra aggressione da parte di un orso: un uomo è stato ferito nei boschi del Trentino da uno dei 50 esemplari di orso bruno reintrodotti dal progetto Life Ursus. Il podista, 45 anni,  è stato assalito con ferite ad un braccio, al tronco, e un brutto morso sulla testa, mentre correva nei boschi sopra Cadine a 10 km da Trento.

"Nel momento in cui un orso attacca senza essere provocato - ha spiegato Rossi davanti al Consiglio provinciale- si possono adottare tre provvedimenti: cattura con rilascio e radiocollaraggio, cattura con captivazione, abbattimento. L'ordinanza dello scorso anno diceva esattamente questo. Io mi sono preso questa responsabilità assieme alla mia giunta l'anno scorso e siamo pronti ad assumerla anche quest'anno. Per assumersi questa responsabilità è necessario però identificare e riconoscere l’esemplare responsabile dell'aggressione. Questo è quello che faremo".

Nei giorni scorsi c'è stata una videoconferenza con Ministero e ISPRA per condividere questa procedura a livello centrale. "Però siamo pronti a prenderci responsabilità in via autonoma ma vogliamo evitare che qualche organo centrale, sulla base di informazioni scorrette, possa fare rilievi, come lo scorso anno"- ha detto Rossi.

Quanto ai rischi, il Presidente li ammette: "Anche questa volta la cattura di un orso ha dei rischi come per l’evento infausto dell’anno scorso. L'altra volta abbiamo assistito ad un mettere in croce persone e istituzioni rispetto a quella decisione. Noi quei rischi ce li prenderemo anche quest'anno. Abbiamo le regole e le abbiamo sempre utilizzate e le utilizzeremo fino in fondo. Quanto al cambiarle, già lo scorso anno la Provincia di Trento ha formalizzato ciò che ho sentito dire in quest'aula, e che condivido, sulla necessità di modificare alcune regole del progetto. Il progetto del 1993 non prevedeva un numero massimo, noi stiamo chiedendo di definire modalità che vadano oltre a quelle che abbiamo per cercare di modificare ciò che è possibile, compreso la riduzione del numero degli orsi. Le decisioni le abbiamo prese e difese, talvolta un po' troppo soli."

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