Ingresso illegale vuol dire "non essere in regola con le vaccinazioni, in particolare quella contro la rabbia, e non conoscere la provenienza del cane". Lo scriveva la deputata Patrizia Ramsauer in una iniziativa di due anni fa, che nei giorni scorsi è stata adottata dalla Commissione Legislazione del Canton Ticino. La Commissione ha raccomandato al Parlamento svizzero di approvare un obbligo per i veterinari di dichiarare le importazioni illegali e code o orecchie tagliate. Secondo la Ramsauer l'ingresso di animali che hanno subito pratiche di mutilazione proibite in Svizzera sarebbe una "conseguenza negativa dei bilaterali", ma per la Commissione il problema sussiste anche "perché al momento i veterinari segnalano i casi solo sporadicamente".
Secondo il rapporto commissionale redatto da Giorgio Galusero per i veterinari liberi professionisti ci sarebbe "un presunto conflitto d'interessi" se segnalano spontaneamente eventuali "infrazioni a carico dei propri clienti". Inoltre, si legge nel rapporto di Galusero, "un obbligo di segnalazione dei casi di importazione clandestina non risulta esplicitato né nella legislazione veterinaria federale, né in quella cantonale".
La Commissione della legislazione ha dunque proposto di modificare le norme cantonali, in modo che i veterinari siano obbligati a segnalare all'Ufficio del veterinario cantonale tutti i casi di importazione illegale.
"La questione si pone anche e soprattutto dal profilo sanitario" ha sottolineato Galusero, "visto che potrebbero essere importati animali portatori di malattie. Con questa modifica legislativa si farebbe quindi un importante atto di prevenzione. Lasciamo al Governo definire aspetti come le sanzioni per il mancato rispetto dell'obbligo di segnalazione."